Nella notte i Los Angeles Lakers sono tornati allo Staples Center per affrontare i Portland Trail Blazers. Prima dell’inizio della partita contro la compagine dell’Oregon, però, la franchigia gialloviola ha ricordato Kobe Bryant con una serie di celebrazioni in suo onore, seguito da un discorso struggente di LeBron James. Il campione NBA ha preparato un discorso su dei fogliettini, prima di lasciarli a centro campo per andare completamente a braccio, parlando dal profondo del suo cuore:
“Prima di cominciare con il discorso che ho preparato, voglio ricordare tutte le vite che sono andate perdute domenica mattina. Ho qualcosa di scritto con me perché mi hanno chiesto di seguirlo per non perdere la rotta, ma tradirei la fiducia della Laker Nation se leggessi qualcosa di preparato, perciò parlerò direttamente dal cuore. La prima cosa a cui penso è il senso di famiglia. Guardandomi intorno vedo che tutti siamo in lutto, stiamo soffrendo e abbiamo il cuore a pezzi, ma in momenti del genere l’unica cosa da fare è appoggiarsi alla spalla della propria famiglia. Prima di venire qui avevo sentito parlare della Laker Nation e di quanto sia presente questo sentimento di famiglia, ed è quello che ho sentito nell’ultima settimana, da domenica mattina fino a questo momento. Non solo dai giocatori, dal coaching staff o dall’organizzazione, ma da tutti. Tutti quelli che sono qui fanno parte di una vera famiglia, e so che Kobe, Gianna, Vanessa e tutta la famiglia Bryant vuole ringraziarvi dal profondo del loro cuore — come Kobe ha detto nel suo ultimo discorso qui”.
“So che prima o poi ci sarà una commemorazione per lui, ma guardo a questa serata come a una celebrazione dei 20 anni del sangue, del sudore, delle lacrime, del corpo che crolla e delle innumerevoli volte in cui si è rialzato, delle infinite ore di lavoro, della determinazione a diventare il più grande giocatore possibile. Stanotte celebriamo il ragazzo che è arrivato qui a 18 anni e che si è ritirato a 38, e che è diventato il miglior padre che abbiamo visto negli ultimi tre anni. Kobe è un fratello per me. Sin da quando ero al liceo, guardandolo da lontano, a quando sono entrato in questa lega, guardandolo da vicino, fino a tutte le battaglie che abbiamo avuto nelle nostre carriere, la cosa che abbiamo sempre condiviso è la determinazione a vincere e ad essere grandi. Il fatto che io sia qui a ora vuol dire tantissimo per me: insieme ai miei compagni vogliamo portare avanti la sua eredità non solo per questa stagione, ma fino a quando potremo continuare a giocare a pallacanestro perché è quello che amiamo ed è quello che avrebbe voluto lui. Perciò, nelle parole di Kobe Bryant: Mamba out. Ma nelle nostre parole: non verrai mai dimenticato. Vivrai per sempre fratello”
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