Uno dei movimenti di mercato più chiacchierati nell’NBA degli ultimi anni è stato l’addio, nel 2016, di Kevin Durant agli Oklahoma City Thunder. Molto è stato detto da quel giorno, con il giocatore che ha ricevuto anche aspre critiche per la scelta di lasciare una squadra che era comunque competitiva e che poteva vincere il titolo per approdare ai Golden State Warriors.
Kevin Durant, ora ai Brooklyn Nets e quasi quattro anni dopo quella scelta, ha spiegato le sua motivazioni parlando al Podcast “All The Smoke” assieme agli ex giocatori NBA Matt Barnes e Stephen Jackson.
“Ad OKC ho sempre giocato assieme a grandissimi atleti, ma in realtà nella squadra erano in pochi ad essere veramente talentuosi, non c’erano tiratori o portatori di palla e ball handlers. Dentro di me pensavo di aver bisogno di un cambiamento. E questo già prima che iniziasse la stagione 2016. Ero davvero stanco di essere l’unico della squadra a mettere i tiri in sospensione, di essere l’unico a segnare con una certa continuità i tiri da 3”.
Nell’ultimo anno ad OKC Kevin Durant ha viaggiato a 28.2 punti di media a partita, guidando assieme a Russell Westbrook i Thunder al terzo record della Western Conference con 55 vittorie.
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