L’All-Star Game 2020, rivitalizzato nella sua formula in omaggio al compianto Kobe Bryant, ha restituito ai tifosi quel grado di agonismo che tanto era mancato nelle precedenti edizioni. LeBron James, capitano della squadra vincitrice, si è presentato per primo di fronte ai microfoni.
Ecco le sue dichiarazioni:
“Nessuno sapeva cosa aspettarsi visto il nuovo format di quest’anno. Nel corso dell’ultimo quarto e a fine partita ci siamo detti ‘ È stato dannatamente divertente’ […], un gran modo di chiudere l’All-Star Weekend NBA 2020. Non abbiamo discusso di competitività perché siamo tutti agonisti che si sfidano ad altissimo livello per mettere le rispettive squadre nella condizione di vincere sera dopo sera […]. Sin dall’inizio, in ogni caso, si è percepita la presenza di Bean [Kobe ndr.], in qualsiasi momento, dai tifosi fino ai numeri [sulle maglie]. Tributi? Qualsiasi altra cosa sarebbe stata irrispettosa. Parliamo di uno dei giocatori di maggior impatto. Moltissime persone anche al di fuori della pallacanestro sono rimaste colpite dalla sua persona. Tutti abbiamo visto cos’è stato in grado di fare in campo – da campione – e al di fuori, da padre delle sue figlie. Essendo io stesso un Laker, farà parte di me, della franchigia e di chiunque vestirà il gialloviola da qui all’eternità.”
POSSESSO DECISIVO
Lebron ha descritto a caldo l’ultima azione che ha portato in lunetta il compagno Anthony Davis. L’uno su due è stato sufficiente a raggiungere il punteggio limite, fissato a 157.
“L’ultimo schema per A.D. non era programmato. Avevamo un gran gioco pronto per liberare Kawhi, ma hanno raddoppiato Davisda subito. A quel punto James [Harden], libero in angolo, è andato verso il fondo prima di ributtare fuori la palla per CP [Chris Paul ndr.], che me l’ha passata. Tutti erano sparpagliati sul parquet e Davis, marcato da Lowry, ha preso posizione profonda con un duck-in.”
Una sfida decisa ai liberi non ha tolto pathos alla contesa. Di seguito il commento di Lebron:
“Chiudere con un tiro libero non è un problema, si può vincere così una partita alle Finals. Al campetto succedono molte cose che nel nostro gioco non si possono replicare.”
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