Quello di lunedì scorso è stato un altro giorno particolarmente difficile per LeBron James. La stella dei Los Angeles Lakers, infatti, ha assistito (non si capisce se allo Staples o meno, ndr) al memoriale pubblico in onore di Kobe Bryant e ai conseguenti discorsi di Vanessa, Jordan e Shaq. L’ha fatto tutto con estremo riserbo, tant’è che durante la cerimonia LeBron non è mai stato trovato dalle telecamere presenti. L’agente dello stesso giocatore, Rich Paul, ha riferito ad ESPN che James ha seguito il tutto “in his own”, senza chiarire se fosse o meno allo Staples.
Interrogato dai giornalisti, LeBron, nelle ore successive alla partita contro i Pelicans, ha risposto in questo modo alla domanda:
“Rispetto la vostra domanda, davvero. È stato un giorno commovente. Una giornata molto dura per me, per la mia famiglia, per tutte le persone coinvolte. Una cosa che ho imparato dalla cerimonia è stata la comprensione della forza e del coraggio di Vanessa Bryant. La forza con cui ha parlato, incredibile. Stare in piedi lì come ha fatto lei e fare quel discorso. Incredibile. Il mio cuore è ancora con la loro famiglia. Con le sue tre figlie che sono ancora qui. Con sua moglie. Con sua madre, suo padre e le sue sorelle. È stata solo una giornata molto difficile. Ovviamente una festa, ma è stata una giornata difficile per tutti noi. Se potessimo passare oltre a questa cosa dopo stasera, sarebbe meglio”.
Poi sulle scorie emotive che la tragedia di Kobe lascerà inevitabilmente alla squadra, LeBron ha risposto così:
“Emotivamente io sono distrutto, come gli altri. Cercare di non tornare indietro è difficile. È solo tanto difficile. Per noi giocare è una sfida contro noi stessi. Voglio dire, continueremo a portare avanti la sua eredità mentre abbiamo il cuore pesante, sia di tristezza per la tragedia che di felicità per la sua famiglia che è ancora qui.”
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