Correva la stagione 2015-2016, l’ultima di Kobe Bryant e la prima per Devin Booker. E’ stato proprio in quell’anno in cui il rookie di Phoenix stabilì, contro i Los Angeles Lakers, ben 28 punti catturando non solo l’attenzione dei tifosi, ma anche del leggendario 24.
Alla fine del match i due si misero a parlare e Booker riuscì così ad ottenere un paio di scarpe autografate con la scritta “Be Legendary”. Una frase motivazionale che il 23enne ha sempre custodito e che lo ha portato, quest’anno, a partecipare per la prima volta all’All-Star Game.
Ma non è finita qui. Dopo il tragico incidente che ha portato la scomparsa di Kobe Bryant e sua figlia Gianna, Booker ha deciso di tatuarsi quella stessa frase che lo ha accompagnato in tutti questi anni di carriera in NBA.
A proposito del rapporto che aveva con la leggenda gialloviola, Booker aveva dichiarato tempo fa’:
“Kobe è sempre stato importante per me e per quello che faccio. La mentalità, il suo approccio. Già prima che lo conoscessi aveva plasmato la mia vita e la mia carriera. La cosa più grande per me è stata guadagnare il suo rispetto. Essere addirittura il giocatore con cui voleva parlare e condividere consigli dopo una partita. Il nostro rapporto iniziò lì. Ora mi sto rendendo conto di che tipo di persona fosse fuori dal campo e fuori dalla Mamba mentality. Era molto dedicato alla sua famiglia, era un padre incredibile”.
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