Per i Golden State Warriors arriva, finalmente, una boccata di ossigeno. Dopo più di 4 mesi di attesa e alcuni falsi allarmi arriva l’ufficialità del rientro in campo di Stephen Curry. I tifosi della baia possono così sperare in un miglioramento della franchigia che, al momento, si trova all’ultimo posto della Western Conference con un record 14-48.
Per il numero 30, però, non sarà facile ritornare sul parquet. Dopotutto dovrà giocare in un contesto paradossalmente nuovo, infatti condividerà il campo con compagni di squadra con cui ha giocato solamente 4 partite.
Nonostante ciò, il giocatore si è detto ottimista e pronto a sostenere la franchigia:
“E’ una bella sensazione. Sono stati tre mesi e mezzo lunghi. Sto cercando di mettere insieme tutti i passaggi intermedi da cui sono passato per arrivare a questo punto. E’ bello poter tornare a giocare con i miei compagni e continuare a guardare avanti”.
L’idea iniziale della dirigenza era quella di tenere Steph Curry fermo ai box per il resto della stagione. Ciò avrebbe concesso più minuti ai giocatori in uscita dalla panchina e avrebbe garantito, con ogni probabilità, una buona scelta al draft.
D’altra parte i Warriors arrivano da cinque finali consecutive, dunque un po’ di riposo fisico e mentale potrebbe giovare all’intera squadra.
A tal proposito coach Steve Kerr ha dichiarato:
“Vedo LeBron quest’anno. Sembra un giocatore diverso rispetto a un anno fa. Dopo otto finali NBA consecutive poi… incredibile. E’ un aspetto che forse le persone non tengono in considerazione, non capiscono lo sforzo emotivo che ci vuole. Per i nostri ragazzi, sono state cinque finali consecutive. Steph e Klay si sono presi entrambi una pausa, non in circostanze ideali, nessuno dei due stava bene fisicamente a causa dei loro infortuni. Penso, però, che per loro sia stato importante fare un passo indietro. Penso che vedrete Steph ringiovanito”.
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