Il 31 ottobre, all’inizio del terzo quarto della partita tra Golden State Warriors e Phoenix Suns, Steph Curry era caduto rovinosamente a terra dopo aver subito un fallo da Aron Baynes, vedendosi cadere addosso l’enorme centro australiano. La diagnosi aveva gettato nello sconforto i tifosi Warriors poiché, dopo la partenza di Kevin Durant e l’infortunio al ginocchio di Klay Thompson, avrebbero dovuto fare a meno anche del loro uomo franchigia per tutta la stagione.
Il recupero però è andato meglio del previsto e il giocatore in maglia numero 30 tornerà sul parquet del nuovissimo Chase Center già questa notte, nella partita contro i Toronto Raptors, alle 4:30 ora italiana. Coach Steve Kerr ha dovuto fare a meno di lui per ben 58 partite e ormai la stagione è compromessa, ma un buon finale di regular season unito ad una molto probabile buona pick al Draft potrebbe far tornare velocemente il sorriso in quel di San Francisco.
Nelle sole 4 partite disputate, Steph Curry ha mantenuto una media di 20 punti, 5 rimbalzi e 6.5 assist, ma più che nei numeri la sua assenza si è fatta sentire nella leadership. Il suo rientro poi sarà anche utile, qualora fosse necessario, a mettersi in luce in ottica selezione olimpica, perché pare proprio che gli Stati Uniti puntino a portare un vero e proprio Dream Team a Tokyo, guidato da Gregg Popovich.
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