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NBA, Isaiah Thomas grida: “Voglio solo giocare”

Nessuno sembra aver più fiducia in Isaiah Thomas. Gli anni d’oro di Boston, in cui il playmaker è stato anche due volte All Star, paiono molto lontani, poiché da lì in poi si sono susseguite diverse esperienze totalmente negative. O quasi. Cleveland Cavaliers, Lakers, Denver Nuggets e Washington Wizards le ultime parentesi, di cui l’ultima la più positiva. Nella capitale, grazie a coach Brooks, Thomas è tornato a sentirsi utile, ha riscoperto il piacere di giocare. Un piacere, però, che è durato solo 40 partite, svanito a causa della trade che lo ha portato poco fa ai Clippers. Il team di Los Angeles lo ha scaraventato fuori dal roster dopo soli due giorni ed ora Thomas è senza squadra.

Il prodotto dei Washington Huskies tuona su Twitter, come un bambino che ha perso la sua palla preferita:

“Voglio solo giocare.”

Recentemente, l’ex Boston Celtics si è raccontato a Hoops Hype spiegando quanto e cosa può ancora dare alla lega:

“Tutto quello che ho sempre portato in una squadra. Sono un leader, innanzitutto. Ho vinto l’NBA Community Assist award, questo significa che fuori dal campo posso aiutare la comunità. Dentro al campo, credo che quello che porto quando mi viene data un’occasione parli da solo. Porto la mia saggezza. Non credo che qualcuno della lega sia passato attraverso le cose che ho vissuto io. Ostacolo dopo ostacolo, ho superato tutto ciò che si è rivoltato verso di me e tratto vantaggio dalle opportunità che mi si sono presentate. Questa è la cosa più importante.”

Il classe ’89 ha infine aggiunto:

“Credo di essere in grado di aiutare in qualsiasi situazione finisca. Mi piacerebbe fare parte di una squadra che lotta per il titolo, perché so di poter ancora contribuire e vincere gare playoff se necessario. È nel mio DNA. La cosa più importante è cercare di trovare la migliore opportunità e farsi trovare pronto. Qualunque opportunità si presenti, sarò pronto e credo che tutti lo sappiano.”

Chissà se ci sarà ancora spazio per lui sui parquet della lega.

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Guarda i commenti

  • Danny Ainge gli deve una possibilità e inoltre Boston ha bisogno di un giocatore come lui, che cos'altro aspetta?
    Isaiah non ha più la possibilità (in teoria) di tornare tra i più forti della lega, perchè dopo l'operazione ha perso velocità e accelerazione, caratteristiche fondamentali per la guardia più bassa dell'NBA, ma dalla panchina può contribuire ancora parecchio per quanto riguarda l'attacco. In difesa non è mai stato forte e avendo perso velocità ora è ancora più un punto debole, ma la panchina di Boston è piena di giocatori in grado di difendere su più ruoli (Smart, Ojeleye, G. Williams, R. Williams, R. Langford), mentre in attacco i problemi sono evidenti da inizio campionato.
    Ci si aspettava molto di più da Carsen Edwards, Tremont Waiters avrà bisogno di uno o due anni prima di ambientarsi in NBA, Wanamaker ha mostrato serie limitazioni quando si è visto aumentare il minutaggio, causa infortuni di Walker, Smart, Brown.
    E J. Green? Da quanto non gioca un minuto di partita?
    Servono punti nelle mani, carisma ed esperienza, tutte qualità che può portare the King of the fourth.
    Non c'è bisogno di fare grossi sacrifici per tagliarne uno e prendere IT, che può far subito molto meglio e forse, potrebbe ancora stupire tutti quanti nelle condizioni emozionali giuste.
    Ai playoff il ritmo cala e quando la palla non entra, un giocatore come lui può essere prezioso e fare la differenza.
    Forza Danny, basta aspettare!

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Pubblicato da
Matteo Gentili

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