Houston Rockets

NBA, Daryl Morey spiega il perché della trade per arrivare a Westbrook

Quando l’estate scorsa gli Houston Rockets hanno scambiato Chris Paul per ottenere Russell Westbrook in molti sono rimasti un po’ titubanti sull’efficacia della trade.

Di fatto sono state molte le discussioni e le perplessità intorno a tale movimento di mercato e, con l’avvicinarsi dei Playoff, si possono già ipotizzare delle conclusioni. Importante sarà verificare se le aspettative da parte di tifosi e dirigenza rispecchiano le prestazioni sul campo di Westbrook e compagni.

Nonostante tutto, per il GM Daryl Morey, portare a casa Russell Westbrook è stata proprio la “mossa giusta”.

Parlando al The Lowe Post Podcast, Morey ha spiegato come la trade che ha coinvolto OKC fosse l’obiettivo principale dell’estate. Certo ha riconosciuto come Chris Paul e James Harden insieme formassero una grande coppia, ma crede che Westbrook sia il giocatore fondamentale che ha trasformato la franchigia in una contendente per il titolo:

Ci siamo sentiti come se non potessimo vincere poiché ci mancava un elemento che alzasse il nostro livello. Abbiamo pensato che la squadra fosse davvero forte con la coppia di Chris Paul e James Harden, e infatti si potrebbe ancora discutere su quale fosse la squadra migliore del 2018. Penso che i Golden State, per essere onesti, siano stati probabilmente i migliori [in quell’anno], anche se la differenza tra noi e loro era minima”.

Poi ha continuato:

“Ci siamo resi conto che la squadra che avevamo con Chris e James era effettivamente di ottimo livello, ma non sarebbe arrivata al titolo. Dunque pensiamo che l’aggiunta di Russell Westbrook, che ha senza dubbio capacità fuori dal comune, sia stata la mossa giusta”.

Daryl Morey ha spiegato dal suo punto di vista come l’arrivo di Russell Westbrook possa solo aver giovato all’intero team, in vista soprattutto della postseason.

E mentre i Rockets sono diretti verso i Playoffs, ci sono ancora molte domande a cui sarà possibile rispondere solo nel post-stagione. Dopotutto è ancora da verificare se l’arrivo di Robert Covington e la conferma di voler utilizzare lo Small-Ball saranno un vantaggio o un netto ostacolo durante le partite per la corsa al Larry O’Brien Trophy.

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Pubblicato da
Pietro Carfì

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