Colpo Vincente
Titolo originale: Hoosiers
Anno di uscita: 1986
Durata: 1h 55min
Trama: Colpo Vincente, ambientato nella cittadina di Hickory nei primi anni Cinquanta, trae ispirazione dalla storia della piccola Milan High School dello stato dell’Indiana, che nel 1954 vinse il titolo statale contro squadre ben più quotate.
La pellicola si apre con l’arrivo di Norman Dale a Hickory, un allenatore inattivo da diversi anni. Nonostante questo, il suo amico di lunga data e preside della scuola Cletus Summers gli concede l’opportunità di allenare la squadra di basket. La situazione non è però delle migliori: la cittadina, di appena mille abitanti, è piuttosto legata alla squadra liceale, poiché unica attrazione in paese. Per questo, gli abitanti non accolgono con grande entusiasmo l’arrivo di Dale, essendo ancora legati al precedente allenatore. In più, il giocatore migliore della squadra, Jimmy Chitwood, ha lasciato la squadra solamente qualche settimana prima per concentrarsi sui propri studi.
Nonostante questo, al primo allenamento il coach impone immediatamente il proprio metodo rude ed esigente. Per via di alcuni screzi fra giocatori ed allenatori, però, la squadra si ritrova con soli cinque elementi a roster. Nelle prime partite i risultati non sono incoraggianti, e Dale perde ancora una volta le staffe nel corso di una partita, venendo espulso.
A questo punto, con giocatori, membri della scuola e l’intera città contro, l’allenatore è ormai sul punto di partenza. Soprattutto, si scopre che il coach è rimasto inattivo per così tanto tempo per aver percosso un giocatore durante una partita. È proprio a questo punto, però, che Jimmy Chitwood decide di rientrare in squadra, a condizione che Dale rimanga: sarà proprio grazie al reintegro del miglior giocatore nel roster, le fortune della piccola scuola cambieranno.
Perché guardarlo: probabilmente un po’ retorico per via dei suoi tanti buoni propositi e sentimenti, ma comunque un grande classico: è forse il precursore per eccellenza dei film biografici sulla pallacanestro.
Vi piacerà se: preferite i film che raccontano di vicende realmente accadute
Glory Road – Vincere cambia tutto
Credits to eastpointsa.org
Titolo originale: Glory Road
Anno di uscita: 2006
Durata: 1 h 58 min
Trama: come Colpo vincente, anche Glory Road è tratto da fatti realmente accaduti. La pellicola è infatti incentrata sulle vicende di Don Haskins, un allenatore al quale viene affidata la squadra di basket del Texas Western College di El Paso, i Texas Miners. La situazione in cui riversa il college è piuttosto critica: i soldi sono pochi, e la squadra non primeggia affatto per quanto riguarda i risultati.
All’epoca dei fatti – la prima metà degli anni ’60 – nel basket collegiale c’era spazio esclusivamente per giocatori bianchi: erano poche le occasioni in cui squadre concedevano una borsa di studio ad un giocatore nero, e quelli che la ottenevano non vedevano mai il campo.
Il film narra dunque di come Haskins si diede da fare per reclutare i migliori giocatori possibili, a prescindere dal colore della pelle. Alla fine del reclutamento, al via della stagione 1965-66, la sua squadra conta cinque atleti bianchi e sette neri, un equilibrio che fece alzare più di qualche sopracciglio fra il personale dell’università. Non solo: con le prime vittorie, la sua squadra subisce episodi discriminatori sempre più frequenti, come minacce di morte o vero e proprio scontro fisico. Nonostante questo, la squadra riuscì a chiudere la stagione con un record di 23-1, approdando al torneo NCAA da terza classificata del paese: è il preludio di una cavalcata verso le fasi conclusive del torneo che cambiò radicalmente il mondo della pallacanestro.
Perché guardarlo: Glory Road non parla solo di basket, ma anche e soprattutto di razzismo, in un’epoca in cui la discriminazione razziale era ancora all’ordine del giorno. Anche se nella sua autobiografia Haskins scrisse che “provai solamente a mettere in campo i miei uomini migliori in quella stagione, non mi aspettavo di essere una sorta di pionere o di cambiare il mondo”, effettivamente la storia degli Oilers finì per cambiare radicalmente gli anni a venire. Insieme a He got game è dunque un film fondamentale per la vostra cultura cestistica.
Vi piacerà se: anche qui se apprezzate le storie vere, ma come i precedenti basati su storie reali è un film avvincente e ben curato, dunque difficilmente vi farà storcere il naso.
LEGGI ANCHE: Glory Road, film sorprendente che parla non soltanto di basket
Guarda i commenti
Consiglio di aggiungere Semipro
Blue Chips semplicemente immortale.
Manca "Celtic Pride".
Ragazzi adoro il sito, ma non mettere Coach Carter e’ blasfemia :D
Ciao Emilio, in realtà Coach Carter si trova nella seconda scheda dell’articolo. Puoi arrivarci premendo sul tasto “successivo” in fondo alla prima scheda :)