Il Draft NBA del 1985 truccato
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Nella primavera del 1985, dopo aver terminato un’eccellente carriera al college di Georgetown, Patrick Ewing era considerato all’unanimità la prima scelta assoluta al Draft NBA di quell’anno. Un centro completo, di quelli che avrebbero potuto cambiare in meglio il futuro di qualsiasi franchigia l’avesse selezionato. I New York Knicks erano alla disperata ricerca di un centro e, se vogliamo credere a questo mito, l’NBA era disposta a tutto per accontentare la franchigia di New York.
Infatti, la teoria fonda le proprie radici in un semplice assunto. All’epoca, la Lega era solamente agli albori del benessere economico e mediatico che oggi conosciamo: l’avvincente rivalità fra Larry Bird e Magic Johnson si stava accendendo solamente in quegli anni, mentre futuri Hall of Famers come Michael Jordan, Hakeem Olajuwon e Charles Barkley avevano appenato terminato il loro anno da matricole. In poche parole: l’NBA aveva bisogno di visibilità e di denaro. Per ottenerli, poteva sfruttare l’ampio mercato (costituito da diversi milioni di tifosi, da sostanziosi contratti televisivi e sponsorizzazioni) cui faceva riferimento la squadra newyorchese, che al tempo era considerato come il più grande della lega – e le cose non sembrano essere cambiate più di tanto nemmeno oggi. Altra cosa importante da ricordare per capire a fondo questa cospirazione: l’ordine del Draft 1985 fu il primo ad essere deciso tramite il sistema della Lottery. Fino all’anno precedente, infatti, la prima scelta assoluta veniva assegnata con il lancio di una moneta fra le due squadre con il peggior record della Eastern e della Western Conference.
A questo punto, si può intuire come i sostenitori di questa teoria fossero (e probabilmente lo sono tutt’ora) convinti che David Stern avesse manipolato la lotteria per assegnare ai Knicks, la squadra che poteva garantire più introiti e visibilità, la prima scelta al Draft, con la quale selezionare Ewing. Secondo i loro calcoli, doveva essere più facile truccare una manciata di buste sigillate che un semplice tiro di moneta. In effetti, ai più attenti sostenitori di tale teoria non sono sfuggiti alcuni dettagli nella trasmissione televisiva andata in onda per la Lottery. I dettagli incriminati sono quattro (visibili nel video qui sotto):
- per prima cosa, la quarta busta è l’unica ad essere inserita in modo diverso rispetto alle altre, venendo fatta scorrere lungo il lato dell’urna. Probabilmente, l’urto di un angolo della busta con la superficie dell’urna fa sì che esso venga lievemente piegato;
- prima di introdurre il braccio nell’urna, David Stern emette un sospiro affannato, come se dovesse liberarsi da un enorme peso di responsabilità;
- prima che l’ex commissioner possa afferrare una qualsiasi busta, si può vedere come quella con l’angolo piegato sia in cima a una piccola pila di tre buste;
- Stern, invece di sceglierne una sola, solleva le tre buste contemporaneamente, probabilmente per avere maggiore certezza di estrarre proprio quella con l’angolo piegato. Una volta aperta, la busta incriminata rivela il nome della franchigia della Grande Mela.
David Stern e Dave DeBusschere (l’allora GM dei Knicks) hanno sempre smentito tali voci. A noi verrebbe da pensare che se Stern avesse realmente voluto favorire i Knicks, con un minimo di buon senso l’avrebbe fatto senza passare per la televisione nazionale. Così, in mancanza di fonti attendibili che possano confermare (o smentire) questa cospirazione, la teoria del Draft truccato continua ad avere seguito ancora oggi, ad oltre 30 anni di distanza.