Dodicesima vittoria consecutiva e imbattibilità conservata per Cleveland
Doppia doppia da 34 punti e 14 rimbalzi per il francese
Il lungo ha dovuto abbandonare il match dopo un problema all'occhio
Il lungo ha registrato un grave infortunio
Le stelle NBA in difficoltà in questo inizio regular season
Una prima udienza di arbitrato in programma nella giornata di lunedì 11 novembre darà seguito…
Guarda i commenti
Ho apprezzato questo articolo che mi ha rispolverato i miei anni 90 e inizio 2000 con American Superbasket, dove, oltre l'attualità si leggeva anche articoli di storia della NBA.E già allora, su quella rivista, si scriveva in maniera fantasiosa e articolata avendo già a disposizione Federico Buffa e altri.. È bello scrivere, romanzare a volte, ma non bisogna farlo a mio parere con una verità dei fatti che va' comunque mantenuta. Una verità che può nascere da una ricerca, apparentemente lunga o meno, se si vuole davvero immaginare qualcosa su fatti che siano giornalisticamente certi, documentati.Il mio piacere di leggere l'articolo, è sfumato proprio alla fine sul capitolo dedicato a Kobe Bryant. Ho in casa da un paio di anni la biografia su di lui:"Showboat".
Stavo leggendo il libro, prima dell'incidente in elicottero, e avevo ancora in mente la parte dedicata alla primavera 1996.
Mi è piaciuta, e ha avuto un senso, l'analisi di quel draft perché fatta con osservazioni e dichiarazioni pubbliche di quel tempo... NON è plausibile lo sliding door di Kobe a Charlotte. Perché i fatti andarono diversamente. Gli Hornets, erano una delle poche squadre NBA a non aver fatto a BRYANT nessuno provino individuale, e fu colta questa occasione dal GM Jerry West. I Lakers, che avevano deciso di prenderlo dopo il secondo provino durato pochissimo tanto quanto fu fantastico, ragionarono sul draft e le necessità delle squadre e su chi avrebbe voluto davvero un 18 enne poco conosciuto di Philadelphia. In conclusione :i Syxers, non lo presero con uno scambio di scelta per Jerry Stackhouse, perché avevano pensato che un ragazzo di Philadelphia avrebbe ceduto sotto pressione della sua città , come era successo a suo padre.Una vera sliding door può essere :Kobe e Iverson (scelta numero 1 scontata allora) insieme nel 1996...L'altra sliding door possible davvero fu New Jersey Nets perché ai vari provini, era piaciuto ai manager dei Nets e legato bene con il loro allenatore di allora :John Calipari. Non fu' scelto dalle "retine" perché l'agente di Kobe (scelto per lui da Adidas)li aveva spaventati dicendo che avrebbe preferito "tornare "in Italia piuttosto che giocatore per loro. È importante il suo agente di allora, perché fu lui che godeva dell'amicizia di West, a procurargli un provino a cui i Lakers non pensavano neanche perché avevano Jones e Van Exel in “guardia" e stavano prendendo O'neal....In conclusione Charlotte, che ripeto non lo conosceva e non lo avevano potuto vedere nemmeno ai tradizionali draft camp sempre per scelta dell'agente, scelse al 13 un giocatore su richiesta dei Lakers indicata loro davvero solo 5' prima, perché gli Hornets avevano ottenuto il centro giallo viola Vlade Divac "ormai" superfluo.
Quindi, le due "sliding doors del suo iniziò carriera furono la squadra della"sua città" natale e quella del New Jersey stranamente le finaliste dell'est che affrontò rispettivamente nel 2001 e 2002 con la squadra dei suoi sogni d'infanzia fatti in Italia.