La stagione NBA, come noto, è sospesa fino a data da destinarsi a causa del Coronavirus Covid-19. Lo scenario eccezionale ha richiesto da subito misure stringenti. Lega ed NBPA hanno trovato l’accordo per una sospensione temporanea dei controlli antidoping a campione, ma si valuta anche la possibilità di trattenute sugli stipendi spettanti agli atleti.
Secondo quanto riportato da Adrian Wojnarowski di ESPN, la lega ha accreditato gli stipendi al 15 marzo, confermando i pagamenti fino al 1 aprile. Tuttavia, la situazione è in evoluzione e a oggi, in attesa di successivi aggiornamenti, non vi sono garanzie oltre quella data.
Vediamo nello specifico come il contratto collettivo – Collective Bargaining Agreement, CBA – tra le parti regolamenta la situazione di fronte a cause di forza maggiore, ivi inclusa, ovviamente, la pandemia.
ART. XXXIX, sezione 5
Per ogni partita non disputata e non riprogrammata in un secondo momento, la clausola (b) della presente sezione prevede la possibilità di trattenute sul compenso spettante a un giocatore pari a circa l’1% [1/92.6 per la precisione] per ogni partita saltata. La riduzione di compenso si applica al primo stipendio spettante al giocatore dall’inzio della sospensione. Il calcolo base per stabilire la trattenuta tiene conto del calendario standard di una franchigia: 5 partite di esibizione / pre-stagione, 82 partite di Regular Season e 5.6, in media, ai Playoff [totale 92.6].
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