Dopo aver perso gara-7 nel 2012 contro i Miami Heat di LeBron James, Ray Allen aveva deciso di abbandonare i Celtics proprio per unirsi alla compagine del ‘Re’. Oltre ai tifosi di Boston, anche diversi giocatori della franchigia del Massachusetts non avevano preso bene la decisione del tiratore di lasciare la nave dopo una sconfitta sanguinosa. Tra tutti, il più arrabbiato era Paul Pierce. Il capitano dei Celtics, durante una puntata del podcast di Matt Barnes e Stephen Jackson, ha spiegato in maniera dettagliata come mai non ha più rivolto la parola ad Allen negli anni successivi
“C’erano due problemi fondamentali con Ray. Il primo: è andato dal nostro rivale. LeBron James era il rivale dei Celtics, indipendentemente che giocasse a Cleveland o a Miami. Quelle erano le nostre serie più combattute. Avevamo appena perso contro di loro, non poteva andare là. Il secondo motivo: quando i Celtics erano in trattativa con lui io continuavo a chiamarlo, ma lui non rispondeva a nessuno. Arrivavano solo voci del fatto che stesse pensando di andare a Miami e non mi richiamava. Ci deve essere un certo rispetto, come compagno e come fratello, per poter avere una conversazione. Se non vuoi più giocare con noi, almeno faccelo sapere. Ma non dire nulla e andare da loro è stato uno schiaffo in faccia, una vera mancanza di rispetto da parte di un fratello. Quello è stato il mio problema con lui. Da quel momento abbiamo parlato e abbiamo calmato le acque. Ma all’inizio è stato irrispettoso.”
Pace arrivata nel 2017 quando lo stesso Paul ha deciso di mettere da parte il passato per vivere il presente senza rimpianti. Perché come ha successivamente specificato:
“Once a Celtic, always a Celtic”
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