Gli Stati Uniti sono in piena emergenza Coronavirus. Con la NBA sospesa e il lockdown presente su tutto il territorio Nazionale, Stephen Curry ha deciso di organizzare una diretta Instagram con Anthony Fauci, famoso virologo americano e principale consigli di Donald Trump in questo momento molto complicato. La stella degli Warriors, il quale gode di una platea di 30 milioni di seguaci, ha quindi parlato con lui su tutte le questioni legate al Covid-19, lasciando ovviamente la parola al direttore dell’Istituto nazionale per le malattie infettive e allergiche al NIH:
“Questo non è un normale virus, non è uguale agli altri. La differenza sta nella facilità di trasmissione e nella serietà delle sue conseguenze. Voglio fare un esempio, per essere chiarissimo: una normale influenza di stagione ha un tasso di mortalità dello 0.1%, il coronavirus raggiunge invece l’1% — e in Cina anche picchi del 2/3%. La gente deve realizzare che siamo di fronte a un problema serio, qualcosa che modifica le nostre vite di tutti i giorni: non è normale chiudersi in casa, non è normale — per te, Steph — non giocare a basket. Allo stesso tempo, però non è neppure la fine del mondo. È qualcosa nel mezzo, e dobbiamo fare tutto quello in nostro potere per combattere questa pandemia. Quando potremo a tornare a vivere normalmente? Quando la curva dei contagi inizierà a scendere con continuità e costanza in tutto il Paese. Abbiamo visto che è successo così in Cina, sta succedendo ora in Corea del Sud, mentre in Europa, e soprattutto in Italia, la situazione è ancora terribile. Negli Stati Uniti dobbiamo far di tutto per impedire ulteriori contagi e poi attendere il calo della curva: solo allora — facendo attenzione a non reintrodurre il virus — si potrà guardare al futuro con ottimismo”.
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