1. Mirza Teletovic
Nato a Mostar, Bosnia, Mirza Teletovic ha molto da raccontare sulla sua città natale. Aveva sette anni quando fu messa a ferro e fuoco per 18 mesi durante il conflitto bosniaco degli anni ’90.
“All’inizio ti accorgi che non c’è più cibo. Poi le granate cominciano a cadere, l’intera città trema, e senti la gente urlare. Ogni giorno i tuoi genitori entrano e dicono ‘il nostro vicino è morto, nostro cugino è morto’. Qualcuno moriva sempre. Un giorno chiesi a mia madre: ‘C’è qualcuno vivo?’. E’ stata molto, molto dura per noi. Mentre giocavo a basket con i miei amici all’improvviso potevo sentire le sirene che preannunciavano l’arrivo dei bombardamenti. Allora correvo verso casa e mi nascondevo. Se dovevo morire, morivo. Per il basket avrei fatto qualsiasi cosa.”
Mirza riconosce come l’NBA sia la lega cestistica più dura al mondo. Ma avere la possibilità di compiere un’esperienza simile, dopo ciò che si è passato, è qualcosa di impareggiabile. Mirza lo sa:
“La vera pressione è sopravvivere. Ma com’è che dicono, ‘tutto ciò che non uccide ti rende più forte’. Questo mi ha reso molto più forte. Pensi che se non ti hanno ucciso durante la guerra, non potranno uccidermi proprio adesso.”