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NBA, Adam Silver: “Troppo presto per pensare a un ritorno in campo”

Il futuro della stagione NBA è ancora incerto, come ha confermato il commissioner Adam Silver nel corso di un’intervista al giornalista Eric Johnson di TNT.

Durante la lunga chiacchierata con Johnson, trasmessa in diretta sulla pagina Twitter della NBA, Silver si è detto preoccupato per la piega presa da questa situazione. Come ha riferito, è difficile ipotizzare un ritorno in campo:

Ho detto a tutti gli addetti che dobbiamo accettare l’idea che, almeno per tutto il mese di aprile, non saremo in grado di prendere nessuna decisione. Questo non significa che il primo maggio si potrà pianificare la ripartenza, ma spero che almeno avremo più chiaro il quadro. Questo non vuol dire smettere di lavorare, non immaginare scenari futuri ma, con ciò che sta succedendo in queste settimane, è impossibile pensare che nel giro di poco saremo in grado di tornare in campo

L’aspetto che desta maggior preoccupazione è la rapida propagazione del coronavirus:

Ascoltando gli esperti, sembra che il virus si propaghi molto più velocemente di quanto avessimo previsto. Così facendo, si arriverà in minor tempo a un picco: cosa voglia dire rispetto all’opportunità di tornare a inizio estate in campo ancora non è chiaro. In questo mese le cose sono diventate ancora più confuse: se qualche settima fa ci avessero chiesto un’opinione saremmo stati sicuri che, a quasi un mese di distanza, la situazione sarebbe stata più chiara, invece al momento in nostro grado di comprensione è inferiore rispetto all’inizio

Adam Silver e la chiamata di Donald Trump

La voglia di ripartire il prima possibile è tanta, soprattutto nello sport, punto cardine della vita di molti cittadini americani. Per questo motivo si è mobilitato Donald Trump, presidente degli Stati Uniti.

Silver ha confermato di aver ricevuto una chiamata dal presidente Trump:

Sappiamo quali sono le priorità in termini sanitari ma, nel momento in cui le cose miglioreranno, quanta importanza avrebbe che lo sport tornasse ad allietare le persone almeno in TV? Questo è il senso del messaggio del presidente Trump, un modo per ricordare a tutti noi il valore dello sport nella cultura americana. Voleva assicurarsi del fatto che, quando sarà possibile e le cose andranno per il verso giusto, noi ci faremo trovare pronti. Ora come ora, però, è impossibile pianificare un ritorno: la salute viene prima di tutto

L’espandersi del virus preoccupa il commissioner NBA non solo sul piano sportivo, ma anche personale: la moglie Maggie, infatti, è all’ottavo mese di gravidanza. Queste le sue parole a riguardo:

Non posso nascondere l’ansia crescente: gli ospedali qui a New York sono al collasso e stiamo aspettando di capire se e quando conviene muoversi, se avrà senso partorire qui in città o altrove. Mia moglie Maggie è tranquilla, ma questa purtroppo è un’altra componente che rende ancora più complicata la gestione di questo momento così difficile

 

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Pubblicato da
Emanuele Carlo Bozzo

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