La pandemia esplosa a causa del coronavirus ha fermato la vita di tutto il mondo. Anche la NBA si è fermata, non sapendo se continuare la stagione in corso oppure, quando sarà possibile, ricominciare. Il sindacato dei giocatori e i General Manager, proprio per quest’ultima opzione, stanno valutando l’utilizzo di test rapidi per il coronavirus.
Baxter Holmes di ESPN scrive che questi esami del sangue, “simili al diabete”, fornirebbero dei risultati nel giro di 5-13 minuti: la ‘Abbott Laboratories‘, con sede in Illinois, sta distribuendo in giro per gli Stati Uniti i suoi test di risposta rapida.
Secondo il sindacato dei giocatori e i GM delle squadre, tramite questo processo di analisi del sangue, si riuscirebbe a rintracciare il virus in pochi minuti: questo rappresenterebbe un grande passo verso la ripresa del campionato.
In merito all’utilizzo di questi test rapidi contro il coronavirus hanno parlato molti GM che, per tutelare la loro privacy, hanno deciso di rimanere anonimi. Uno di loro ha riferito:
“I risultati dei test rapidi sono fondamentali per tornare al lavoro, che sia sport o altro. Qualunque lavoro tu svolga e l’ambiente in cui lavori, se interagisci con le persone, dovremo sentirci tutti al sicuro“
Non solo GM e il sindacato dei giocatori si sono espressi a riguardo, ma anche il portavoce NBA Mike Bass ha voluto ribadire che la priorità assoluta è la salute di giocatori e tifosi:
“Qualsiasi decisione su una data per ricominciare la stagione è rimandata a qualche settimana. Inoltre sarà presa in consultazione con esperti di salute pubblica, in linea con le direttive e le linee guida governative“
Nonostante le incertezze sul periodo che stiamo vivendo la NBA, e lo sport in generale, vuole ripartire e dare il suo contributo in questo grande momento di difficoltà.
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