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NBA, Garnett perdona Allen: “È un fratello come tutti gli altri di quella squadra”

È di qualche giorno fa la notizia della prossima introduzione nella Hall of Fame di tre leggende della NBA. Il compianto Kobe Bryant, Tim Duncan e Kevin Garnett. Proprio quest’ultimo sta rilasciando diverse dichiarazioni nelle ultime ore. Esattamente come faceva in campo, KG non ha risparmiato parole al veleno nemmeno adesso, prendendosela col proprietario dei Timberwolves.

Un’altra questione spinosa che, da tempo, riguarda Garnett, è il difficile rapporto con Ray Allen. La “faida” tra il nucleo storico dei Celtics campioni nel 2008 e Allen, accasatosi ai Miami Heat qualche tempo dopo, va ormai avanti da diversi anni. Paul Pierce, da quando ha detto addio al basket giocato, sembra aver bollato come passata la questione. Si dice che KG, invece, nutra ancora del risentimento.

Ed ecco che un’occasione per riappacificarsi potrebbe giungere proprio con la prossima cerimonia che vedrà Kevin Garnett entrare nell’Olimpo dei più grandi. KG, apparso più distensivo, non vuole comunque forzare nulla:

“Non è importante, non mi sognerei mai di chiedere loro di fare per forza una cosa. Se vogliono farlo di loro spontanea volontà, bene. Ho ancora dei rapporti con tutti i membri della squadra del 2008. Saremo per sempre fratelli. Niente di più, niente di meno”

È chiaro il riferimento, nemmeno troppo velato, a Ray Allen:

“Non voglio alcun giochino. Se è una cosa sentita, lo sarà, altrimenti no. Chiunque potrà complimentarsi con me. Non costringerò nessuno. Quella squadra, saranno tutti fratelli per me”

“Incluso Ray”

L’ex Heat, inserito nella Hall of Fame nel 2018, non vide partecipare i suoi ex compagni Pierce e Garnett alla cerimonia. Chissà se Allen deciderà a sua volta di seppellire una volta per tutte l’ascia di guerra, presentandosi alla cerimonia dell’ex compagno di squadra per una pace definitiva.

 

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  • Ma si sta davvero ancora parlando di Allen, KG, Pierce e del titolo dei Celtics del 2008? Sono passati 12 anni, dodici anni, davvero nel mondo cestistico i giornalisti non hanno di meglio a cui pensare?

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Pubblicato da
Simone Trunfio

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