Ospite dell’ultimo episodio del The Crossover Podcast curato da Chris Mannix, firma di Sports Illustrated, il veterano Jared Dudley, in forza ai Lakers, ha tracciato un bilancio del periodo di sosta forzata. Il tutto, ovviamente, senza nascondere l’amarezza sul piano sportivo per uno stop eccezionale che, a ogni modo, si è reso necessario dallo scorso 11 marzo.
Di seguito alcuni estratti dell’intervista:
“Non sono mai stato fermo così a lungo, mai per un mese, onestamente. […] Si può fare qualcosa per non prendere troppo peso, ma l’unico modo per tornare in forma partita è giocare a pallacanestro a tutta, avanti e indietro per il campo.”
LO STOP VISTO DAI LAKERS
Dudley ha le idee molto chiare in merito:
“Le grandi squadre migliorano con il passare del tempo nel corso della stagione, funziona così. […] Ci stavamo gestendo a un ritmo perfetto. Avevamo cerchiato in rosso sul calendario la settimana che ci avrebbe visti affrontare le due migliori squadre [Bucks e Clippers ndr], quelle che probabilmente avremmo incontrato alle Finali [di Conference ed NBA ndr.]. Inoltre, entrambe ci avevano già battuto in stagione e continuavamo a sentire le voci di chi diceva che eravamo usciti sconfitti, una volta in casa e una volta in trasferta. Non è stato il solo fatto di batterli, ma il modo in cui abbiamo vinto. LeBron ha marcato i loro migliori giocatori, [una mossa] che nessuno si aspettava. I nostri elementi di rotazione hanno dato un contributo. Abbiamo controllato contro Milwaukee, vincendo in trasferta. Avevamo un vantaggio di cinque, sei gare sulla seconda posizione a Ovest, mentre altre squadre stavano battagliando per piazzarsi al meglio in vista dei Playoff . Saremmo arrivati alla postseason più riposati e in salute di altri: lo stop ha rappresentato un grosso svantaggio per noi.”
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