Mancano ormai pochi giorni all’uscita dei primi episodi di “The Last Dance”, il documentario interamente dedicato a Michael Jordan, prodotto da ESPN e distribuito da Netflix. Nella giornata di lunedì 20 aprile, i tifosi NBA potranno finalmente assistere a tutti i retroscena di MJ durante l’ultima stagione ai Chicago Bulls, culminata con la vittoria del titolo.
Nell’attesa del documentario, ‘The Athletic’ ha raccolto gli aneddoti più curiosi dietro a “His Airness” e raccontati da coloro che hanno avuto un contatto diretto con la stessa leggenda NBA. Dal “party post-draft” di Wade in cui Jordan è stato clamorosamente respinto all’ingresso fino al primo incontro con il suo ex agente, passando per altre pillole narrate in esclusiva da Chauncey Billups, Steve Kerr e Scottie Pippen.
10. Jordan respinto al party di Wade | By Dwyane Wade
Subito dopo il Draft NBA 2003, Dwyane Wade, figlio della città di Chicago, organizzò un party per festeggiare la sua entrata all’interno della Lega. Tra coloro che sono passati a congratularsi con il giocatore appena selezionato dagli Heat, ci fu anche MJ… il quale venne però fermato all’ingresso del locale come raccontato da Flash-D:
“Ero appena stato draftato dagli Heat e stavo festeggiando a Chicago l’ingresso nella Lega. Ad un certo punto ricordo che mio cugino è venuto da me e mi ha detto: ‘Yo, Jordan è qui. Non lo lasciano entrare. Io ho risposto: ‘Ma smettila di prendermi in giro’. E lui: ‘Sono serio. Michael Jordan è fuori con 50 persone. Non lo fanno entrare’. Allora andiamo all’ingresso e scopriamo che era vero, perché diceva di non voler pagare. A quel punto esco fuori e trovo Michael Jordan su una motocicletta con tipo 30 persone attorno a lui. Gli corro incontro e ovviamente sono in soggezione. Lui dice: ‘Ehi, sono passato per darti un po’ di affetto. Congratulazioni per essere stato scelto al Draft’. Non potevo crederci. Gli ho chiesto se volesse entrare e ha detto ‘Nah, siamo a posto, volevo solo passare per un saluto’. E se ne è andato sulla sua motocicletta”