Scottie Pippen, leggenda dei Chicago Bulls, ha dichiarato di non lavorare più per la franchigia: la dirigenza della Windy City, infatti, lo ha “licenziato” dal suo incarico di consulente senior e ambasciatore.
In un’intervista durante il podcast di Teddy Greenstein del Chicago Tribune, Pippen ha rivelato di non essere più un dipendente dei Bulls visto che non si potevano conciliare gli impegni della squadra con i suoi personali:
“Sono stato licenziato quest’anno. Non volevo che fosse pubblico, ma non sono più impiegato dai Bulls“
Prima dell’inizio della stagione 2019-20, Bulls e Pippen si sono incontrati per discutere del suo ruolo ora che l’ex numero 33 è un ospite fisso al programma “The Jump” di ESPN, trascorrendo la maggior parte del tempo a girare lo show.
Pippen voleva mantenere il suo ruolo di ambasciatore dei Bulls, ma quando la dirigenza ha chiesto impegni più specifici, le due parti non sono riuscite a trovare un accordo per un risarcimento, secondo una fonte.
L’intervista con Pippen è stata registrata prima del gioco All-Star NBA del 2020, ma è stata rilasciata su Spotify il 15 aprile.
Scottie Pippen ha vinto ben sei titoli con i Chicago Bulls, tanto che la franchigia ha ritirato la sua maglia numero 33. Nella sua carriera è stato per ben sette volte un All-Star ed è considerato uno dei 50 giocatori più forti nella storia della lega.
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