A distanza di parecchi anni, emerge una notizia che avrebbe sconvolto e non poco il futuro della NBA.
La dinastia dei Golden State Warriors probabilmente non sarebbe nata se si fosse concluso uno scambio che avrebbe inevitabilmente cambiato il destino di tutte le squadre della NBA. I Warriors, infatti, nel 2011 erano molto vicini a prendere l’All-Star Chris Paul dai New Orleans Pellicans, in cambio di Stephen Curry e Klay Thompson. La notizia è stata diffusa da Ethan Strauss di The Athletic.
Bob Myers, GM dei finalisti nella stagione 2018-2019, presentò l’offerta a Dell Demps, GM dei Pellicans, che sembrava piuttosto propenso ad accettare la trade. Lo scambio, però, non andò a buon fine, poiché Chris Paul voleva andare via da New Orleans ma non aveva intenzione di giocare per Golden State. Paul, quindi, disse ai Warriors che potevano concludere lo scambio, ma che non sarebbe rimasto nella franchigia alla fine del suo contratto in scadenza alla fine della stagione.
Le cose quindi, come tutti sappiamo, andarono diversamente. Nella Baia le cose non cambiarono molto, mentre Chris Paul fece i bagagli diretto ai Los Angeles Clippers. Mossa risultata positiva per il giocatore, che è rimasto lì per sei stagioni, creando un’ottima intesa con l’All-Star Blake Griffin e il centro DeAndre Jordan.
Perché rifiutare due giocatori come Steph Curry e Thompson? Nell’anno in cui fu proposto lo scambio, Curry non era ancora diventato un giocatore al livello si MVP, mentre Thompson non aveva ancora toccato il parquet in una partita ufficiale, neanche per un solo minuto. D’altra parte, era ancora il suo anno da rookie, infatti venne selezionato con l’undicesima scelta assoluta dal Draft NBA 2011.
Entrambi i giocatori hanno dimostrato grande talento, sono stati e sono tutt’ora i tasselli fondamentali della franchigia, nella quale hanno vinto ben 3 anelli NBA.
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