Prima che Michael Jordan divenisse His Airness, i Chicago Bulls gravitavano negli angoli remoti della lega, al punto tale da non avere la minima considerazione che oggi, nonostanti i numerosi anni poveri di successi, continuano tuttavia ad esercitare. Come raccontato dalla leggenda vivente, i primi momenti del giocatore con la franchigia dell’Illinois furono tutt’altro che indimenticabili, soprattutto dal punto di vista professionale.
Nel corso delle prime puntate infatti, Michael Jordan si è soffermato su alcuni episodi avvenuti durante la sua stagione da matricola, che avrebbero potuto comprometterne la carriera.
“I veterani della squadra facevano cose che non avevo mai visto. Una volta, durante la preseason, ero in hotel a cercare i miei colleghi e ho iniziato a bussare a tutte le porte finché non sono arrivato ad una da cui potevo sentire qualcuno dire ‘shhhh, c’è qualcuno là fuori. Poi ho sentito una voce che chiedeva chi fossi, al che risposi con MJ. A quel punto, ho sentire una voce dire accidenti, è solo il rookie. Non ti preoccupare. Così hanno aperto la porta e dentro c’era tutta la squadra. C’erano strisce di cocaina ovunque, marijuana, donne. Era un vero circolo della cocaina. Sono stato subito chiaro, e dissi che me ne andavo. Se qualcuno fosse arrivato in quella stanza in quel momento, sarei stato colpevole quanto il resto delle persone in quella stanza. La posizione sulle droghe è sempre stata molto chiara: Non sono mai andato nei locali, non ho mai fumato, non ho mai usato la cocaina e in quel momento non ho neanche bevuto.”
Dopo quel momento, Michael Jordan ha dichiarato di aver smesso di frequentare i suoi vecchi compagni di squadra, proprio per evitare di incappare nuovamente in situazioni simili.
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