Siamo abituati a vederli dominanti sul parquet, inarrivabili in termini di pallacanestro, capaci di superarsi nei momenti topici. Le stelle NBA sono una categoria a parte di atleti per talento, aurea, responsabilità e visibilità planetaria, uomini talvolta segnati da storie incredibili, per i quali i loro “colleghi” di altri sport, personalità di spicco dello spettacolo, nonché eminenze politiche, si mobilitano in massa, attratti dalla possibilità di vedere dal vivo questi fenomeni unici. Meno noti, nonostante l’invadenza continua delle telecamere, possono essere alcuni particolari della vita privata di questi fuoriclasse, motivo per il quale se ne indagheranno i lati meno manifesti.
10. Stephen Curry come MJ, ma non sotto canestro
Celeberrimo per i due titoli di MVP conseguiti consecutivamente, il secondo dei quali in quella stagione 2015-2016 che lo vide segnare 402 triple nell’arco della sola regular season, catturando la preferenza di tutti i 131 addetti ai lavori votanti per l’assegnazione (unico ogni epoca), il nativo di Akron non ha mai avuto esclusivamente la palla a spicchi nel proprio interesse sportivo. Infatti la precisione chirurgica nel tiro che lo contraddistingue sul parquet è sempre stata accompagnata da un’accuratezza non indifferente anche sul green.
Una passione, quella per il golf, in comune con svariati giocatori del passato e presente NBA (Jordan su tutti, perché è arduo che His Airness non domini un qualsivoglia elenco), che il playmaker di Golden State coltiva anche a livello competitivo da quando ha otto anni, dal momento in cui papà Dell lo iscrisse nella squadra della scuola elementare per dare al figlio una valida alternativa alla pallacanestro, sport che, per motivi fisico-atletici, prima della high school gli regalò ben pochi spunti di gioia. Queste le parole di Dell a riguardo:
“Se Stephen avesse insistito maggiormente sulla pratica golfistica con un allenatore personale, al giorno d’oggi staremmo parlando di un giocatore di buon prospetto internazionale. Basti pensare che a suo tempo fu reclutato tra i primi dieci giocatori del North Carolina a livello liceale”
Volendo proprio indagare a fondo, il tre volte campione NBA in qualche classifica extracestistica è entrato, occupando di diritto il tredicesimo posto nel novero dei migliori golfisti al mondo che non praticano il suddetto sport nella sua accezione professionistica. Non male per uno che ha rivoluzionato per sempre il suo sport di riferimento.