6. Scusi, Damian, a che ora il concerto?
Ci sono parecchi giocatori forti in NBA, alcuni per talento e stravaganza addirittura irripetibili, ma solo una ristretta cerchia sente l’odore del sangue nei finali di partita, soltanto questi giocatori si caricano sulle spalle città intere per cambiare il destino delle loro franchigie. Il soprannome Mr. Clutch appartiene a Jerry West, di diritto verrebbe da dire dopo il buzzer beater da centrocampo contro New York per rispondere a Dave Debusschere nel 1970, ma se un tiro di un giocatore in attività potesse cambiare le sorti del mondo, non esiteremmo a designare per questo Damian Lillard.
Freddo come il sangue di un crotalo nel deserto del Nevada, di ghiaccio come quando gli puntarono una pistola alla tempia nei sobborghi di Oakland per rapinarlo di ritorno da scuola, semplicemente disumano quando scocca la Dame Time, come fa notare lui indicandosi il polso dopo ogni miracolo sportivo. Come Harden sembra che giochi ad un ritmo musicale, ma la sua non è esattamente la musica classica di Jaylen Brown; si avvicina molto a quella “cannibalica” di Lewis Hamilton, anche perché Dame D.O.L.L.A, questo il suo nome d’arte, è di fatto un compositore rap con tre album e qualche pezzo a sé tante all’attivo.
Bazzicando su Spotify passate dalla sua raccolta musicale, dalle collaborazioni con artisti famosi, Lil Wayne su tutti, e capirete che, sì, i premi possiamo lasciarli nelle mani di Eminem, ma il leader dei Blazers non se la cava proprio malissimo con le parole. Anzi, a dirla tutta il vecchio Damian crede fermamente di essere testa e spalle su tutte le altre stelle NBA in termini di qualità canore, tanto da sfidare sul serio gli aspiranti artisti che di norma calcano il parquet ad una battaglia in rima, all’insegna della demolizione dell’avversario, poiché, dice DL, i campionati si vincono anche con il terrorismo psicologico. Proprio di questo fa uso parlando di Lonzo Ball, che avrebbe voluto cimentarsi in una battaglia a suon di rime contro il suo pari ruolo:
”Una sfida contro di lui? Non perdo tempo con chi ha più canzoni registrate che liberi segnati dal campo”.
Si è concretizzato invece il confronto con un altro giovane promettente del panorama cestistico americano, il lungo dei Kings Marvin Bagley III, il quale, proprio nell’ultima sessione estiva ha perfezionato quelle doti da intimidatore, coltivate già dai tempi di Sierra Canyon, sfidando Lillard in diretta televisiva e dichiarandosi il miglior rapper della NBA. Il risultato? La situazione ha subito una degenerazione incontrollabile, ne è scaturito un DAME DOLLA vs. MB3FIVE che i produttori di 8Mile possono solo prendere appunti, quattro canzoni e due giambi avversativi in 24 ore, Lillard che dà al classe 1999 dello sconosciuto e del pagliaccio, mentre Bagley continua ad asserire che tra i due non ci sia gara.
L’epilogo?
“Quando giocavi al liceo avevi le mie scarpe”.
E nulla, non abbiamo notizie di dove sia andato a nascondersi l’incauto Marvin.