Craig Ehlo, buon tiratore ricordato soprattutto tra le fila dei Cleveland Cavaliers, entrò nella storia dalla porta sbagliata, nel momento in cui Michael Jordan tirò in sospensione sulla sua testa e portò allo scadere i Bulls alle finali della Eastern Conference del 1989. Quel tiro tanto iconico, impreziosito da Ehlo e compagni che arrancano nel tentativo di fermare Jordan , è passato alla storia con la denominazione “The Shot”.
Recentemente infastidito dalle dichiarazioni rilasciate a riguardo dell’episodio da Ron Harper, suo compagno ai tempi di Cleveland e poi vincitore di tre anelli proprio a Chicago, Ehlo ha risposto piuttosto piccato alla presunta volontà, espressa dall’ex compagno durante una recente puntata di “The Last Dance”, di marcare Jordan in quell’occasione decisiva:
“Le sue parole non fanno altro che screditarmi maggiormente, come se fosse colpa mia e non un capolavoro di MJ. Harper può dire quello che vuole, ma non è mai stato un grande difensore né un giocatore che si prendesse responsabilità decisive. Proprio in quell’occasione, a differenza di quello che racconta, non chiese al coach di marcare Michael e la marcatura fu assegnata a me per parità di ruolo. L’epilogo lo conoscete, ma io feci il possibile per contenerlo, così come i miei compagni in aiuto. Ron sarà anche riconosciuto come un grande difensore soprattutto per merito degli anni iridati a Chicago, ma ad esser sinceri fu la quarta, forse quinta, forza difensiva di quella squadra.”
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