Mark Jackson, ex giocatore degli Indiana Pacers, di recente ha sostenuto come la sua squadra ai tempi fosse migliore dei Chicago Bulls di Michael Jordan. Nel 1998 ci fu una bellissima serie playoff fra le due franchigie. La serie arrivò fino a gara-7 e vide uscire trionfanti i Bulls, i quali avanzarono così alle finali NBA e batterono gli Utah Jazz per 4-2, vincendo il loro sesto titolo NBA. Queste le sue parole rilasciate a Justin Barasso di Sport Illustrated:
“Non ho niente contro di loro, ma tutti noi pensavamo che eravamo migliori di loro. Avevamo tutte le soluzioni a ogni problema che presentavano. Non è una mancanza di rispetto nei loro confronti. Io riconosco e rispetto la grandezza di Dennis Rodman, di Michael Jordan e Scottie Pippen. Non dimentico neanche la grandezza di Phil Jackson. Quel team era leggendario. Ma pensavamo che fosse arrivato veramente il nostro momento. Avevamo in squadra una superstar, Reggie Miller, che riusciva a giocare bene in difesa ed era un top scorer. Riusciva a marcare anche Jordan. Non sto dicendo che sia un giocatore migliore di Michael, ma pensavamo che se lui riusciva a fermare Jordan, noi avremmo potuto vincere la partita.”
Successivamente Jackson ha spiegato perché i suoi Indiana Pacers non avevano paura dei Bulls:
“Rispettavamo i Chicago Bulls, ma non avevamo minimamente paura di loro. Poiché in stagione avevamo vinto della gare contro di loro. Certo era la stagione delle 72 vittorie, quando i Bulls persero solo 10 gare, ma noi riuscimmo a batterli due volte. Avevamo molta fiducia. Ci credevamo davvero.”
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