Michael Jordan è stato pesantemente accusato di essere il responsabile dell’esclusione di Isiah Thomas dal Dream Team che ha vinto le Olimpiadi di Barcellona del 1992. Durante l’episodio numero 5 di “The Last Dance”, Jordan ha infatti negato di aver imposto a Team USA di non convocare l’ex playmaker dei Detroit Pistons, descrivendo in dettaglio la sua conversazione con Rod Thorn, ex vicepresidente NBA:
“Prima delle Olimpiadi, Rod Thorn mi chiama e dice ‘Ci piacerebbe che tu faccia parte del Dream Team’. Ho detto: ‘Chi giocherà nel Dream Team?’. Ha risposto, ‘Che cosa significa?’ Ho replicato, ‘Chi giocherà?’. E lui mi dice: ‘Beh, il ragazzo di cui stai parlando e di cui stai pensando non sarà in squadra’. Tutti pensavano che io stessi chiedendo informazioni su Thomas, ma non ho mai avanzato una richiesta di questo tipo. Se vogliono attribuire la sua esclusione a me, andate pure avanti. Ma non sono stato io”.
A quel tempo, Thomas e Jordan non avevano un grandissimo rapporto a causa dell’accesa rivalità sul campo tra i ‘Bad Boys’ di Detroit e i Chicago Bulls di His Airness. Jordan ha comunque ammesso che con Isiah in squadra, la chimica del Dream Team non sarebbe stata la stessa:
“Il Dream Team, basato sull’ambiente e sul cameratismo nato in quella squadra, aveva un’alchimia speciale. Isiah avrebbe cambiato questo tipo di sensazione in squadra? Sì.”
Ovviamente la risposta di Thomas è arrivata sempre durante l’episodio del documentario incentrato su MJ:
“Non so che cosa sia andato storto nel processo di selezione per il Dream Team. Avevo tutte le carte in regole per essere convocato… ma non è andata così”.
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