Nonostante la NBA stia facendo il possibile per salvare la stagione, nelle ultime settimane si sono imposte voce difformi alle intenzioni della lega, tra cui quella di Shaquille O’Neal.
L’ex centro dei Los Angeles Lakers infatti, nel corso di un’intervista con Mike D. Sikes, si è pronunciato a favore dell’annullamento definitivo della stagione.
“Penso che dovremmo lasciar perdere questa stagione. Dovremmo mandare tutti a casa per permettergli di tornare nella miglior condizione in vista dell’anno prossimo. Dovremmo annullare la stagione. Eliminiamola e basta. A che serve tornare in campo ora? Tanto, qualsiasi squadra vinca, il suo trofeo verrebbe contestato. Non avrebbe il rispetto degli altri giocatori. E se invece trionfasse una squadra non esattamente attrezzata per il titolo, avvantaggiandosi di un nuovo formato dei Playoff? Nessuno gli riconoscerebbe il merito. E poi scusa, anche se giocassero in un’arena solo con gli atleti, gli allenatori, i cameraman e i giornalisti, se anche solo una persona si ammala? Basta una sola persona e devi fermare tutto. E se una persona si ammala, si riparte da zero. Quindi basta, eliminiamo questa stagione. Preoccupiamoci della sicurezza dei tifosi e della gente. Torniamo in campo l’anno prossimo.”
Come annunciato da Adam Silver, nel caso di ripresa del campionato, le partite restanti verrebbero disputate solamente in due località, per evitare ulteriori spostamenti.
Le due città maggiormente accreditate per questo nuovo format sono state identificate in Orlando e Las Vegas.
Inoltre, sempre come riportato durante la onference call, le gare non vedrebbero la partecipazione del pubblico, un altro dei motivi che ha visto contrario Shaquille O’Neal.
“La partecipazione del pubblico è un elemento fondamentale per le partite, soprattutto per noi giocatori. Ci consentono di carburare maggior adrenalina durante le gare. Per esempio, quando giocavo in trasferta, avevo bisogno di guardare in faccia i sostenitori della squadra di casa. Osservarli mentre reggevano un cartello o provavano a farmi sbagliare un tiro libero erano una manna per me. Mi piaceva molto anche fissare un ragazzino a caso tra il pubblico, per poi vederlo girarsi verso il padre ed esclamare, Oh mio Dio, Shaq mi ha appena guardato.”
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