Sono passati oltre 7 mesi dal tweet con cui il GM degli Houston Rockets, Morey, mostrava il proprio supporto alle manifestazioni anti-cinesi ad Hong Kong. Un gesto che aveva innescato una reazione veemente da parte della Repubblica Popolare Cinese, che aveva prima protestato vibratamente per poi passare all’azione, con la decisione di boicottare la lega non trasmettendo le partite.
Boicottaggio che aveva spaccato il mondo della NBA, infiammando la discussione riguardo gli ambiti in cui possono esprimersi atleti e addetti ai lavori. Anche perché quell’unico messaggio si stima sia costato alla NBA stessa circa 400 milioni di dollari. E se chi, come LeBron James, aveva dichiarato apertamente che Daryl Morey si era dimostrato incauto, a difendere il GM vi erano state altrettante figure eminenti. Non solo Popovich o Harden infatti. Ma anche lo stesso commissioner Adam Silver, che aveva difeso la libertà di parola negli Stati Uniti.
Sette mesi da allora, in cui nel frattempo il campionato NBA è stato interrotto a causa del Coronavirus. Sette mesi che però non paiono aver fatto cambiare posizione da parte della Cina. Come riportato da ESPN infatti, la tv cinese CCTV ha dichiarato, sul social Weibo, che non ha intenzione di tornare a trasmettere partite della lega americana. Continuando di fatto a boicottare la NBA.
Una dichiarazione che spegne le voci di un possibile riavvicinamento che in questi giorni si erano diffuse. Soprattutto dopo la nomina di Michael Ma a CEO di NBA China. Michael infatti è il figlio del padre spirituale di CCTV sport, il canale che avrebbe il diritto alla trasmissione delle partite di basket americano. La scelta da parte della NBA per il nuovo CEO era stata vista da alcuni proprio come un tentativo di riappacificazione con il paese asiatico.
Un colpo sicuramente duro per Lega americana. Che dopo il miliardo di dollari (stimato) di perdite a causa del coronavirus, sperava, forse, di recuperare qualcosa in Cina.
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