Che fine hanno fatto i protagonisti di ‘The Last Dance’

Scottie Pippen

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Durante ‘The Last Dance’ c’è un chiaro riferimento al contratto poco remunerativo per Scottie Pippen durante la sua avventura ai Chicago Bulls. Il litigio tra lui e Jerry Krause, ai tempi, aveva portato all’ammutinamento da parte dello stesso giocatore che si era rifiutato di giocare all’inizio dell’ultima stagione, dopo aver notato di essere solo il sesto giocatore più pagato all’interno del roster, superato anche da Luc Longley.

Dopo la vittoria del sesto titolo, l’ala piccola firmò durante l’estate 1998 con gli Houston Rockets un contratto davvero sostanzioso: un quinquennale da circa 70 milioni. L’avventura con la compagine texana, però, non andò propriamente come previsto: Scottie venne scambiato nell’estate successiva con i Portland Trail Blazers, franchigia con cui rimase 4 stagioni raggiungendo le finali di conference nel 2000 (perse 4-3 con i Los Angeles Lakers, futuri campioni NBA) prima di tornare ai Bulls nel 2003 e chiudere la carriera nella squadra in cui aveva esordito. Al termine della stagione 2003-04 annunciò il ritiro e nel 2010 entrò, di diritto, nella Basketball Hall of Fame.

Dopo il ritiro Scottie, oltre a godersi i soldi derivanti dalla sua gloriosa carriera, è sempre rimasto in contatto con i Bulls, tanto da diventare nelle ultime stagioni il loro consulente per quanto riguarda tutte le operazioni della parte sportiva della franchigia. Solo qualche settimana fa, però, Pippen ha svelato di essere stato licenziato non senza qualche polemica: prima dell’inizio della stagione 2019-20, Bulls e Pippen si erano incontrati per discutere del suo ruolo poiché l’ex numero 33 era diventato un ospite fisso al programma “The Jump” di ESPN, trascorrendo la maggior parte del tempo a girare lo show. Una cosa, a quanto pare, mal digerita dalla dirigenza dell’Illinois.

 

Ron Harper

Ron Harper è uno dei personaggi low-profile apparsi in ‘The Last Dance’. In realtà il play è stato molto più che un semplice comprimario. Prima di unirsi ai Chicago Bulls nel 1994, Harper viaggiava decisamente a medie importanti con circa 20 punti realizzati ad ogni allacciata di scarpe con le canotte di Cleveland e Clippers. Arrivato ai Bulls, il suo ruolo si dovette adattare sia al ‘triangolo’ di coach Jackson che alla presenza di violini decisamente più importanti come Pippen, Kukoc e Jordan. Una volta conquistato il three-peat in maglia Chicago (con circa 8 punti di media a partita), Harper fu uno dei pochi a rimanere per almeno un’altra stagione in Illinois anche dopo la vittoria del 1998. Nell’estate 1999 Ron si unì ai Los Angeles Lakers per i suoi ultimi due anni di carriera all’ombra di Shaq e Kobe con cui conquistò altri due titoli. Una scorpacciata.

Nel 2005 Harper ha tentato l’avventura in panchina diventando vice allenatore dei Detroit Pistons per 2 stagioni (dal 2005 al 2007). Il suo biennale non venne rinnovato dalla stessa franchigia, costringendo Harper e salutare la squadra del Michigan.

Cosa fa Ron Harper oggi? Attualmente è un ambasciatore della NBA e partecipa agli eventi legati alla Lega in giro per il mondo.

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Redazione NbaReligion

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