In questi giorni la NBA sta organizzando nei minimi dettagli la ripartenza della stagione dopo la sospensione a causa del coronavirus. Mark Cuban, il proprietario dei Dallas Mavericks, ha spiegato il motivo del ritardo nel scegliere una data precisa per la ripartenza: non tutti hanno la possibilità di fare i tamponi.
Come scrive il Dallas Morning News, in alcuni stati non si può accedere facilmente ai tamponi per testare i giocatori e la popolazione. Per questo motivo, secondo Cuban, la NBA non ha dato ancora una data precisa per riprendere la stagione:
“Stiamo aspettando che tutti abbiano la possibilità di effettuare i test, sia sugli sportivi che su tutta la popolazione. In alcuni stati, infatti, è più difficile essere testati rispetto ad altri. Non vogliamo fare i test mentre ci sono dei cittadini che ne hanno più bisogno, ci troveremmo in una situazione scomoda. Superato questo ostacolo, saremo pronti a ripartire in tutta sicurezza e con l’entusiasmo alle stelle“
La NBA è vicina a trovare una soluzione per garantire la sicurezza sia dei giocatori che degli addetti ai lavori. Mark Cuban ha apprezzato molto il lavoro svolto dalla Bundesliga, un vero e proprio modello da seguire:
“Ho visto cosa sta facendo il calcio tedesco: dobbiamo imparare da loro e mettere in atto le stesse misure. Sono molto più fiducioso, in particolare se adottiamo l’approccio Hotel California, dove entriamo in un resort in una sorta di quarantena: puoi effettuare il check-in ma non puoi mai andartene fino a quando non avrai il permesso di farlo. Penso che siamo e saremo in grado di gestire la situazione”
La soluzione di giocare tutti in una sola località, in questo caso Disney World Resort di Orlando, per limitare gli spostamenti è una strategia condivisa da Cuban e da tanti altri addetti ai lavori.
Leggi anche:
Niente regular season e nuova formula per i Playoff: la NBA studia la ripartenza
NBA, Oladipo: “Ho ancora tantissimo da dimostrare”
NBA: Steve Kerr fu molto vicino ai Knicks nel 2014