La rivalità che ha sempre visto coinvolti Paul Pierce e LeBron James, prima sul campo da pari ruolo e poi a distanza tramite dichiarazioni mordaci, sta assumendo risvolti sempre più pungenti, soprattutto dalla parte dell’ex capitano dei Boston Celtics, che ha optato, a differenza di un tacito LBJ, per la via della dichiarazione pubblica.
L’episodio incriminato, che avrebbe dato origine alle ostilità tra i due, sarebbe stato uno sputo di Pierce all’indirizzo di James e risalirebbe ad una gara della preseason 2004. A rivelarlo pubblicamente è stato Kendrick Perkins, ex compagno di entrambi, nelle passate settimane, con l’intento di trovare una motivazione al fatto che l’ex Celtics avesse omesso il nativo di Akron dalla sua top-5 di sempre, spiegazione che sembrerebbe quindi implicare un odio precipuo tra i due.
Proprio Paul Pierce nelle ultime ore ha confermato il racconto dell’ex compagno, rilasciando queste parole in merito alla vicenda:
“E’ effettivamente successo quanto raccontato da Perk. Accadde durante un’amichevole prestagionale giocatasi nel 2004 tra i miei Celtics ed i Cavs di LeBron. Non ricordo il motivo, ma scattò una scintilla tra me e LeBron, così dirompente che iniziammo ad insultarci durante la partita e continuammo anche mentre uscivamo dal campo, dirigendoci alle rispettive panchine. Ho guardato verso la panchina dei Cavs con aria di sfida nei loro riguardi, dal momento che alcuni di loro si misero ad insultarmi per difendere il loro compagno, e sputai proprio nella loro direzione. Non ho idea di cosa sia accaduto subito dopo perché voltai il capo; posso quindi aver colpito qualcuno, come anche averli mancati tutti. L’unico fatto certo è che ci trovammo poi nel tunnel degli spogliatoi uno addosso all’altro. Quello è stato il gesto che ha scatenato la nostra rivalità, ma sono felice che all’epoca non esistessero i social, altrimenti sarei stato sicuramente multato e bollato come scorretto.”
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