Mentre il caso George Floyd sta tenendo banco in queste ore negli Stati Uniti, le altre Nazioni guardano al paese americano con attenzione. Sono diversi i personaggi di spicco ad aver condannato pubblicamente il comportamento delle polizia di Minneapolis, tra questi si è aggiunto anche Recep Tayyip Erdoğan, presidente della Turchia. Il numero 1 turco, attraverso un tweet sui social, ha espresso la sua totale contrarietà ad ogni attacco contro l’umanità:
“Come membro della civiltà islamica, che ci insegna ad amare l’umanità per merito del Creatore, condanno questa mentalità disumana. La Turchia si oppone sempre a tutti gli attacchi contro l’umanità, non importa dove, sotto quale pretesto o in quale forma vengano commessi.”
Un’uscita che non è particolarmente piaciuta a Enes Kanter, giocatore dei Boston Celtics e da sempre oppositore di Erdogan. Il lungo, lo ricordiamo, è da tempo perseguitato dal suo stesso paese per le critiche rivolte nei confronti del presidente Turco e per questi motivi si è visto privato del suo passaporto, è stato ripudiato pubblicamente dai suoi genitori (i quali vivono in Turchia, ndr) ed è oggetto di intimidazioni sul suolo americano.
Kanter, però, ancora una volta non ha avuto paura di dire la sua e criticare aspramente le parole del leader turco, spesso e volentieri accusato di intraprendere azioni dittatoriali all’interno del paese. Questo il tweet di Enes comparso nella giornata di ieri:
“Benvenuti nel PAESE DI ERDOGAN. Sentire Erdogan discutere di diritti civili, è come chiedere a Bin Laden di parlare di libertà. Tutto il mondo lo sa che sei un dittatore lunatico”.
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