Improbabile, ma non impossibile. Questa la sensazione di Jeff Van Gundy, ex allenatore NBA, quando gli viene chiesto se esistano concrete possibilità da parte degli atleti di poter contrarre il coronavirus durante la loro permanenza all’interno della bolla di Orlando. L’attuale commentatore televisivo, pensa che i piani per la stagione NBA potrebbero cambiare in fretta se un giocatore dovesse risultare positivo al COVID-19:
“In questo momento stiamo in qualche modo sottovalutando la paura di quello scenario. La paura dei giocatori della squadra del potenziale soggetto infettato, dei giocatori che hanno giocato contro quella squadra o di quelli che giocheranno contro quella squadra… Non sono sicuro che sappiamo veramente quale possa essere l’impatto psicologico di una notizia di questo tipo su tutti questi soggetti.”
La NBA, nel frattempo, è pronta a tornare con 22 delle 30 squadre il 31 luglio presso l’ESPN Wide World of Sports Complex al Walt Disney World di Orlando. Se un giocatore risulterà positivo al COVID-19, secondo come riferito, verrà messo in quarantena e trattato separatamente mentre i suoi compagni di squadra e gli allenatori potranno continuare la stagione.
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