La pandemia da Covid-19 ha vinto la prima battaglia, costringendo la NBA a fermare tutte le attività a partire dall’undici marzo. Ma, alla fine, la guerra l’ha vinta lo sport. La stagione 2019/2020 si rimetterà in moto a Orlando, precisamente a Disney World, dal 31 luglio. Tuttavia, la ripartenza non sarà al completo, dato che otto franchigie sono state escluse e torneranno a giocare solo a dicembre, mese in cui avrà inizio il campionato 2020/2021.
Le società tagliate fuori, però, possono tirare comunque un sospiro di sollievo. Come annunciato da Adrian Wojnarowski su Twitter, anch’esse avranno la possibilità di usufruire della prossima finestra trasferimenti, la quale dovrebbe aprirsi tra pochi giorni, precisamente il 22 giugno.
Nel dettaglio, le franchigie potranno tramutare i two-way contracts in veri e propri contratti NBA e, forse particolare più importante, potranno ingaggiare free-agents fino al termine della stagione. In un contesto in cui i giocatori sono fermi da mesi e quindi più a rischio di infortuni muscolari, quest’ultima soluzione potrebbe rivelarsi molto utile. Le squadre che avessero necessità di allungare la panchina o, più sfortunatamente, bisogno di tappezzare infortuni, potranno tranquillamente muoversi di conseguenza.
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