Quando Kyrie Irving, come abbiamo riportato nelle scorse, ha tenuto la famosa call di 80 giocatori NBA nella notte di venerdì per discutere circa il piano di ripartenza dei 22 team che si sfideranno ad Orlando – in quanto a detta sua colpevole di distrarre dalla lotta al razzismo e alle brutalità della polizia – non è stato certo l’unico a voler “sabotare” la stagione.
Tra coloro che hanno parlato durante la suddetta call di quasi due ore c’è stato il lungo dei Los Angeles Lakers, Dwight Howard, come riferisce Shams Charania di The Athletics. Howard, in accordo con Irving, pensa che giocare a basket ora potrebbe distrarre le persone dall’impegno sociale che mira ad un cambiamento opportuno e necessario. Dwight Howard ha infatti rilasciato una dichiarazione a CNN.com:
“Concordo con Kyrie Irving. Il basket, o questo periodo di intrattenimento, non è assolutamente necessario e rappresenta solo una distrazione in questo momento storico. Sicuramente non distrarrà noi giocatori, ma noi abbiamo risorse che molte persone della comunità non hanno, e anche solo una piccola distrazione potrebbe scatenare un circolo vizioso impossibile da arrestare, specialmente visto e considerato il clima che si respira in questo periodo. Amo l’idea di poter vincere il mio primo anello NBA, ma l’unione e la fratellanza delle persone sarebbero una vittoria ancora più bella.”
Dwight Howard è convinto che il momento non sia opportuno per tornare a giocare, portando coraggiosamente avanti la questione sociale legata al razzismo: vedremo se il suo atteggiamento in campo riuscirà a mantenersi positivo come durante tutta questa stagione 2019-20.
Leggi anche:
Le giovani stelle NBA vogliono un’assicurazione contro gli infortuni a Orlando
George Hill: “Avrei fatto la fine di Floyd se non fossi diventato giocatore”
La NBPA annuncia l’ipotesi di una stagione NBA 2020-21 senza tifosi