Sono giorni frenetici per il futuro NBA. Dopo aver deciso data e luogo per la ripartenza della stagione 2019/20, alcuni giocatori capitanati da Kyrie Irving, stella dei Nets e vicepresidente della NBPA, hanno espresso le loro preoccupazioni riguardo la ripresa del campionato. Ieri ha parlato Adam Silver, il commissioner NBA per fare chiarezza sull’argomento.
Intervistato da Mike Greenberg per ESPN, Silver ha affermato che ogni giocatore sarà libero di scegliere se tornare a giocare nella bolla di Orlando oppure no.
Queste le parole del commissioner NBA:
“Ho la sensazione che saremo in grado di risolvere la maggior parte di questi problemi nelle prossime settimane. Ma come ho detto, abbiamo un accordo con l’associazione giocatori in cui se un giocatore sceglie di non venire, non è una violazione del suo contratto: accetteremo la decisione. Mentre affrontiamo questi problemi, posso capire come alcuni giocatori si sentono: pensano che tornare non faccia per loro, per motivi familiari, di salute che hanno o perché sentono che il loro tempo è meglio speso altrove”
Con la pandemia in corso e i disordini sociali in cui si trovano gli USA, Adam Silver capisce il disagio di alcuni giocatori. In questo momento storico così delicato, la NBA si adopererà in prima linea per combattere il razzismo:
“Con la ripresa tutti noi saremo chiamati a fare un grande sacrificio, ma questo non ci distoglierà dal nostro impegno di combattere il razzismo. In termini di giustizia sociale, sarà un’opportunità per i giocatori di attirare l’attenzione sui problemi perché l’attenzione del mondo sarà sulla NBA a Orlando, se saremo in grado di farlo: nel nostro Paese c’è bisogno di un cambiamento e la NBA può contribuire a realizzarlo”
Tra i giocatori che hanno esposto i principali dubbi sulla ripresa c’è anche Damian Lillard. Il giocatore dei Portland Trail Blazers, tuttavia, è pronto a correre il rischio, come riferisce a ‘Return to Sports’:
“Non mi sento al 100% a mio agio, ma è un rischio che sono disposto a correre. In NBA ci sono tanti giocatori afroamericani che vogliono stare vicino alla nostra gente, partecipando anima e corpo a questa lotta. Per come la vedo io, siamo il sostegno finanziario delle nostre famiglie e delle comunità nere, per questo motivo penso che sia molto importante tornare. Ma capisco e condivido le scelte di altri miei colleghi, come Kyrie e Dwight (Howard ndr)”
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