La ripresa della NBA si avvicina spedita e, nonostante le diverse voci di dissenso, rivedere il basket giocato nella bolla di Orlando sembra ormai certo.
I giocatori dovranno trascorrere diverse settimane “chiusi” nel complesso di Disney World, dove si sfideranno in una manciata di partite di regular season per poi dare il via ai Playoff.
Nel fare ciò, però, non potranno avere alcun contatto col “mondo esterno”. Tenere lontano il virus è la prima e più importante preoccupazione della lega. Ed è per questo che la stessa NBA sta varando delle misure anti-contagio molto severe.
La prima è la creazione di una linea telefonica anonima, dove i giocatori potranno segnalare eventuali violazioni dei protocolli di sicurezza. A riportarlo è Shams Charania di “The Athletic”.
L’altra misura riguarda invece l’adozione (non obbligatoria) per giocatori e staff di un anello, in grado di monitorare parametri come il battito cardiaco e la frequenza respiratoria. In tal modo si potrà capire se si può essere più a rischio infezione o se l’infezione, malauguratamente, è già avvenuta. Lo riporta Zach Lowe di ESPN. In ogni caso, le squadre non avranno accesso ai dati dei giocatori, se non dopo un apposito intervento medico.
Due misure particolarmente severe e stringenti ma altrettanto fondamentali, se davvero la NBA ha intenzione di portare a termine questa travagliatissima stagione.
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