Dopo i dubbi mossi da alcuni giocatori anche la NBCA, il sindacato allenatori NBA, mostra delle perplessità sul protocollo da seguire per la ripresa al Disney World Resort di Orlando: un sistema che potrebbe mettere a rischio sia la saluta dei coach sia la loro possibilità di lavorare in futuro.
Secondo il protocollo tutto lo staff delle squadre dovrà compilare un questionario, indicando il suo stato di salute. Insieme a questo dovrà fornire una dichiarazione di buona salute, scritta dal medico personale o della squadra.
La NBA, tuttavia, può sottoporre l’allenatore ad accertamenti fatti da un team di medici della lega. Se i risultati saranno diversi da quelli dichiarati, può negargli l’accesso alla bolla di Orlando.
Una modalità che non convince la NBCA: gli allenatori più anziani come Mike D’Antoni, Gregg Popovich e Alvin Gentry potrebbero avere degli impedimenti nell’allenare le proprie squadre alla ripresa e in futuro.
Tramite un comunicato la NBCA ha dichiarato alla ESPN:
“La salute e la sicurezza di tutti gli allenatori NBA è la nostra principale preoccupazione. Tuttavia, ci preoccupiamo anche dell’opportunità di un allenatore di lavorare e di non compromettere la sua capacità di garantire lavori futuri.
La lega ci ha assicurato che un allenatore non sarà escluso per via dell’età: il processo di revisione medica è ideato per contrassegnare solo le persone che rappresentano minacce significative a se stesse e che non possono essere ridotte dalle fasi della NBA per creare un’atmosfera sana.
Adam (Silver) e la NBA hanno creato un ambiente sicura: in assenza di una minaccia significativa, riteniamo che un allenatore dovrebbe essere in grado di comprendere e assumersi i propri rischi e allenare a Orlando, rinunciando alle proprie responsabilità”
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