7. Gary Payton (Oregon State) ai Seattle SuperSonics, 1990
Riconoscimenti: All-Rookie, All-Star (9x), All-Defense (1st Team 9x), All-NBA (1st Team 2x, 2nd Team 5x, 3rd Team 2x), Defensive Player of the Year, Championship, Hall of Fame
Prima scelta al Draft: Derrick Coleman, New Jersey Nets
Scelte di rilievo nello stesso Draft: Chris Jackson (3), Elden Campbell (27), Toni Kukoc (29), Antonio Davis (45)
The Glove non ha esattamente bisogno di presentazioni. Per i pochi che ancora non avessero avuto la possibilità di riconoscere il suo talento, sappiate che Gary Payton è stato uno dei play più forti della sua generazione e, certamente, una radiolina da trash talking sui parquet. Le sue doti tecniche l’hanno portato ad essere un elemento essenziale dei Seattle SuperSonics degli anni 90. Dopo due anni di iniziali difficoltà in NBA, Payton è riuscito a guadagnarsi il suo spazio fino ad arrivare – a metà anni ’90 – con una solida media da 20 + 8 rimbalzi a partita. Dopo un’intera carriera a rincorrere il titolo NBA, la gloria è arrivata nel 2006 proprio durante la sua ultima avventura con i Miami Heat di Shaq & Wade. Dal 2013 fa parte del Naismith Memorial Basketball Hall of Fame. Ha chiuso la sua carriera con 16.3 punti + 3.9 rimbalzi + 6.7 assist di media in 1335 partite.
6. Jason Kidd (Cal-Berkeley) ai Dallas Mavericks 1994
Riconoscimenti: All-Rookie, Rookie of the Year, All-Star (10x), All-Defense (1st Team 4x, 2nd Team 5x), All-NBA (1st Team 5x, 2nd Team), Championship, Hall of Fame
Prima scelta al Draft: Glenn Robinson, Milwaukee Bucks
Scelte di rilievo nello stesso Draft: Grant Hill (3), Juwan Howard (5), Eddie Jones (10), Jalen Rose (13)
Signori, forse uno dei giocatori più intelligenti della NBA moderna: Jason Kidd è stato in grado di ribaltare, a modo suo, la lega nonostante alcuni limiti fisici oggettivi. Spesso e volentieri in tripla doppia, Kidd ha avuto un impatto importante fin da subito con la maglia dei Dallas Mavericks nel 1995 (con cui vinse il Rookie of the Year, ndr). Quindi si sono succedute altre avventure tra Phoenix Suns e New Jersey Nets. È proprio con quest’ultimi che Kidd ha sostanzialmente elevato il gioco corale della squadra, portandola fino alla finale NBA del 2002 (perso 4-0 contro i Lakers, ndr). Fortunatamente per lui, l’appuntamento con il titolo è stato solo rimandato al 2011, ancora con la maglia dei Mavericks. Kidd ha chiuso la sua carriera NBA con 12.6 punti + 6.3 rimbalzi + 8.7 assist di media in 1391 apparizioni. Dal 2018 è fra i membri del Naismith Memorial Basketball Hall of Fame.