Nel corso di una recente intervista con Taylor Rooks, giornalista in forza a Bleacher Report, DeMar DeRozan ha dichiarato l’immensa stima ed ammirazione che prova per il suo allenatore Gregg Popovich, uomo di sopraffina intelligenza, capace di giudicare saggiamente la delicata situazione sociale che attanaglia gli Stati Uniti.
Pop non ha soltanto supportato sempre i giocatori afroamericani, ma è stato, insieme a Steve Kerr, uno dei cittadini più attivi ed esposti nel criticare Donald Trump e la sua amministrazione. DeRozan ne è rimasto favorevolmente colpito:
“Vedere un uomo di tale statura è straordinario. E’ un bianco che non privilegia la sua appartenenza etnica a priori, ma è capace di schierarsi dove il suo senso etico lo richieda. Sostiene apertamente le sue idee, senza timore di dover render conto a qualcuno. In aggiunta, dice la verità e non è possibile non amare e rispettare un uomo così.”
In una lega prevalentemente afroamericana in termini di giocatori, Popovich ha capito che la componente bianca al vertice delle dirigenze deve tutelare i propri giocatori, propendendo per l’empatia nei momenti difficili, non fomentare l’odio e la rivalità tra le parti.
Lo stesso DeRozan ha partecipato, insieme a Russell Westbrook, ad una marcia di protesta contro l’abuso di potere delle forze dell’ordine all’indirizzo della America nera. L’attenzione di molti giocatori gravita intorno a questo problema sociale, ritenuto più urgente rispetto alla ripresa della stagione NBA, che rivedrà coinvolti molti di loro in quel di Orlando a partire dal 30 luglio.
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