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NBA, Chris Bosh e la decisione di andare ai Miami Heat

Chris Bosh, 11 volte All-Star ed ormai ex giocatore NBA, sta preparando una dettagliata disamina della stagione NBA 2012-2013 che verrà pubblicata in qualità di bollettino informativo digitale. Il progetto in questione prende il nome di “The Last Chip” e ripercorrerà quindi la cavalcata dei Miami Heat campioni NBA nel 2013 da un punto di vista privilegiato.

L’ex giocatore di Raptors ed Heat ha però rivelato anche qualche particolare più generico della sua esperienza in Florida, nel corso di un’intervista rilasciata a “TrueHoop”, ricordando proprio gli istanti in cui decise di unirsi alla causa degli Heat.

Bosh ha subito smentito la teoria secondo la quale egli stesso, LeBron James e Dwyane Wade si siano accordati per giocare insieme già durante la comune esperienza olimpica di Pechino 2008. Secondo alcuni, Nick Arison, figlio del proprietario degli Heat, Micky, presente all’interno dell’amministrazione di quel Team Usa, fu l’artefice di tale accordo preventivo. Tuttavia, Bosh ha ammesso di non aver mai parlato di nulla di simile con i suoi futuri compagni, perché troppo concentrato sul campo per riportare la medaglia d’oro a Washington.

Nondimeno, sono emersi i seguenti particolari circa la sua decisione:

Al termine della stagione 2008-2009 ho riflettuto a lungo sul futuro della mia carriera. Ho realizzato quanto fosse complesso vincere nella NBA ed i reiterati fallimenti, stagione dopo stagione, iniziavano a divenire frustranti. Pensai quindi per la prima volta di lasciare Toronto nel corso dell’imminente free-agency dell’anno successivo. Nel 2010 infatti, Kobe aveva appena vinto il suo quinto titolo, LeBron era comunque arrivato una volta in finale tre anni prima, mentre D-Wade aveva vinto addirittura nel 2006. Io non mi ero minimamente avvicinato a quei livelli, non ero stato nemmeno competitivo all’altezza dei primi turni di Playoff. Decisi quindi di lasciare il Canada nell’estate 2010, per tentare di vincere altrove e con compagni di livello più alto. Ci fu l’offerta di Chicago, ma la pressione di dover riportare per forza ai massimi livelli la franchigia che era stata di Jordan preoccupava sinceramente tanti giocatori. Scelsi quindi Miami, perché lì si era già trasferito LeBron, il giocatore più forte ed allo stesso tempo più motivato della lega.

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Pubblicato da
Alessandro Valz

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