5. Il suo soprannome ‘Birdman’
Non è ben chiara l’origine del suo soprannome e da chi gli è stato affibbiato. L’unico indizio che abbiamo è che il nickname spuntò improvvisamente durante la prima avventura con la canotta dei Denver Nuggets. “The Birdman” rappresenta probabilmente la sua illegale ‘apertura alare’ e la capacità atletica di Andersen di volare. Ricordiamo, inoltre, che l’ex giocatore NBA ha partecipato allo Slam Dunk Contest del 2005, senza però ottenere buoni risultati (riuscì nell’impresa di provare per ben otto volte la stessa schiacciata, vedere qui sotto per credere).
4. Mentre squalificato ha passato il tempo a tatuarsi
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Nei suoi due anni in cui si è ritrovato sostanzialmente con nulla da fare, Andersen ha trascorso parte del suo tempo libero facendo avanti e indietro dal suo tatuatore riempiendo il suo corpo di piccole opere d’arte. Il giocatore ha commentato quel periodo in questo modo:
“Una volta sospeso, avevo molto tempo libero a disposizione. Ero sempre nel negozio del mio tatuare. Mi son davvero tatuato di tutto… è stato il periodo in cui ho praticamente dato libero accesso al mio corpo ai tatuaggi. Circa l’80 percento dei miei tatuaggi provengono quel momento.”