La National Basketball Players Association sta lavorando con la lega e la Nike per offrire ai giocatori la possibilità di sostituire il nome sulla propria maglia per applicare un messaggio di giustizia sociale. È questa la notizia della notte riportata da Brad Turner del Los Angeles Times. Il sindacato dei giocatori avrebbe mandato le prime guidelines agli atleti per chiarire come dovranno comportarsi in merito. Tutto questo va nella direzione già anticipata negli scorsi giorni in cui era stata riferita una piena collaborazione da parte di NBA e NBPA su tutti i temi sociali che stanno attanagliando in queste ore gli Stati Uniti.
Una delle preoccupazioni segnalate dai giocatori nelle ultime settimane era proprio questa: come avrebbero potuto, gli stessi atleti, lanciare messaggi importanti anche durate la loro permanenza nella bolla di Orlando? Ovviamente, Adam Silver, da sempre vicino alle questioni sociali, ha fatto un passo verso le volontà di Kyrie Irving & Co. lasciando spazio alla libera personalizzazione delle canotte dei giocatori. Faranno sentire la propria voce anche e soprattutto durante il gioco. I precedenti sono diversi: dalla t-shirt ‘Can’t Breathe’ indossata da LeBron James qualche anno fa, alle proteste dei Clippers durante il periodo dei commenti razzisti di Donald Sterling, il precedente proprietario della franchigia.
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