Con l’avvicinarsi del 30 luglio, l’ipotetica data che darà inizio alla ripresa stagionale, oltre alla voglia di tornare a giocare aumentano anche le preoccupazioni legate soprattutto alla salute dei giocatori.
Si è discusso molto ai piani alti della NBA e ala fine il commissario della lega Adam Silver ha riconosciuto che una volta che tutte e 22 le squadre si saranno insediate, nel caso in cui il virus penetri nella bolla di Orlando, il campionato sarebbe costretto a interrompersi per la seconda volta.
A tal proposito, in una recente intervista ai microfoni di ESPN Silver ha dichiarato:
“Certamente se avessimo una sorta di diffusione significativa all’interno del nostro campus, saremmo costretti a chiudere nuovamente tutto”
Venticinque giocatori sono risultati positivi al COVID-19 da quando l’NBA ha iniziato a condurre test regolari.
“Non saremo sorpresi quando e se tra i giocatori che arriveranno per la prima volta a Orlando ci saranno alcuni positivi. Quello che sarebbe più preoccupante è l’avere giocatori positivi all’interno del campus una volta superata la quarantena da noi predisposta nella bolla. Se ciò dovesse succedere, saremo consapevoli che qualcosa è andato storto e il lavoro da faer non è stato svolto correttamente”.
Adam Silver dunque mette già le mani in avanti e si prepara a tutti gli scenari possibili. Per la ripresa della stagione c’è ancora tempo, se nel frattempo il lavoro viene svolto come si deve, l’NBA riprenderà sicuramente senza troppi imprevisti.
Leggi anche:
NBA, Taurean Prince positivo al COVID-19, salterà la competizione ad Orlando
NBA, Jayson Tatum non è felice della ripresa stagionale: “Per me è inutile giocare”
La clamorosa trasformazione fisica di Rajon Rondo