Sempre più giocatori NBA si stanno prodigando per dichiarare pubblicamente quali messaggi sociali mostreranno sulla loro divisa da gioco a partire dal 30 luglio. Trattasi per l’appunto di singole parole o brevi proposizioni , che sostituiranno, durante le partite, i canonici cognomi dei giocatori, nella posizione in cui normalmente quest’ultimi dovrebbero trovarsi.
La NBA, consultando l’Associazione Giocatori, ha recentemente emanato una lista di “scritture esposte”, che potranno essere adottate dagli stessi atleti a seconda delle rispettive preferenze. Secondo la testimonianza di Marc J. Spears di ESPN, il novero entro il quale decidere è il seguente:
Black Lives Matter; Say Their names; Vote; I Can’t Breathe; Justice; Peace; Equality; Freedom; Enough; Power to the People;Justice Now; Say Her Name; Sí Se Puede (Yes We Can); Liberation; See Us; Hear Us; Respect Us; Love Us; Listen; Listen to Us; Stand Up; Ally; Anti-Racist; I Am A Man; Speak Up; How Many More; Group Economics; Education Reform; Mentor.
Non tutti i giocatori hanno apprezzato il contenuto della suddetta lista, in testa Jaylen Brown e Mike Scott, definendola poco originale e deludente. Altri giocatori invece si stanno adeguando, come detto, a questa politica di sensibilizzazione sociale. A giudicare dall’informazione rinvenuta da Chris Haynes di Yahoo Sports, nove giocatori hanno manifestamente dichiarato le loro scelte in merito, in vista della ripresa delle operazioni:
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