Due giocatori NBA sono risultati positivi al test del coronavirus da quando sono arrivati all’interno della bolla di Orlando. La lega ha annunciato la notizia lunedì, dicendo che 2 dei 322 test effettuati dal 7 luglio sono risultati effettivamente positivi.
Gli atleti positivi non hanno mai superato la quarantena e si sono isolati fuori da Disney World, controllati giornalmente dallo staff medico. Per poter tornare ad allenarsi dovranno aspettare l’esito dei due prossimi tamponi: se negativi, dovranno sottoporsi a vari esami clinici per poi, infine, rimanere altri giorni in quarantena.
Sono 19 gli altri giocatori positivi che non sono partiti per la Florida: per farlo, dovranno seguire lo stesso iter dei colleghi. Tra questi ci sono Nikola Jokic e Russell Westbrook, stella degli Houston Rockets, che ha annunciato la sua positività al virus tramite Instagram.
La Florida è, attualmente, il più grande focolaio di coronavirus negli Stati Uniti: per questo motivo, molti membri dello staff e giocatori non sono convinti dell’efficenza della bolla. Sorgono anche molti dubbi sull’assenza a Orlando di top players del calibro di James Harden.
La stagione è pronta a ripartire il prossimo 30 luglio, quando alcune squadre si giocheranno l’ultimo posto disponibile per i Playoff.
Nella Eastern Conference i Brooklyn Nets, privi di molti giocatori tra cui Kevin Durant, Irving e DeAndre Jordan se la vedranno con gli Orlando Magic e gli Washington Wizards, che dovranno fare a meno di Bradley Beal e Davis Bertans.
Anche a Ovest ci sono molte pretendenti: una tra Memphis Grizzlies, i New Orleans Pelicans, Sacramento Kings, Portland Trail Blazers, Phoenix Suns e San Antonio Spurs affronterà al primo turno LeBron James e i suoi Lakers, coronavirus permettendo.
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