Jayson Tatum stava giocando veramente ad ottimi livelli, prima che la NBA decidesse forzatamente di interrompere la stagione. Il talento uscito da Duke stava infatti mettendo a referto un’invidiabile media di 23,6 punti, 7,1 rimbalzi e 2,9 assist a partita.
Il talento è una componente fondamentale del successo, ma Tatum sa benissimo che dovrà lavorare ancora a lungo, per affinare quegli aspetti del suo gioco che lo introdurranno presto nell’Olimpo della NBA. In compenso, certamente al ragazzo non mancano né l’autostima né la consapevolezza dei propri mezzi, così come si può notare dall’intervista rilasciata al termine dell’ultimo allenamento dei Boston Celtics:
“Sono perfettamente al corrente delle mie capacità. Questa lega ti impegna selvaggiamente e non lascia di certo spazio ai giocatori timidi e remissivi. Io penso di essere il miglior giocatore in campo ogni sera, perché solo così posso competere agonisticamente con gli avversari e portare la mia squadra al successo. Questo periodo non è stato facile e per tornare ai livelli dei primi di marzo sarà necessario lavorare oltre ogni aspettativa in questi giorni. E’ una ripartenza per tutti ed il processo richiede un minimo di riadattamento. Coach Stevens ha visto una squadra in crescita, ma non ancora ai livelli di organizzazione ed efficacia dimostrati prima dell’interruzione. Bisognerà farsi trovare pronti, così da centrare il miglior piazzamento possibile ad Est in vista dei Playoff.”
LEGGI ANCHE:
NBA, Jackson: “Leonard è un ragazzo divertente”
NBA, James Harden si discolpa dalle accuse relative alla maschera indossata
NBA, Howard visto senza mascherina: “Ero da solo”
Guarda i commenti
Per un giocatore di 20-23 anni, al secondo o terzo anno nella lega, 4-5 mesi di stop prima di ricominciare a giocare sul serio, equivalgono a un anno in più di esperienza e crescita tecnico-muscolare su cui lavorare per ripartire ad un livello più alto.
Tatum potrebbe trovarsi ai playoff all'inizio della stagione definitiva della consacrazione, come Antetokoumpo 2 o 3 anni fa.
E il discorso vale anche per Jaylen Brown, che continua ad essere sottovalutato.